serie a
Sticchi Damiani: «Per il Lecce non è finita». Ma con l’Udinese si può chiudere
Non ha dubbi, il presidente, nel considerare in termini ampiamente positivi il pareggio centrato dal Lecce contro l’undici diretto da Claudio Ranieri
«Punto prezioso perché portato via da un campo difficilissimo, in quanto la Unipol Domus è uno stadio particolare, che fa avvertire il clima infuocato e la grande compattezza esistente tra la formazione sarda ed il suo pubblico. Un punto che vale oro perché conquistato contro un Cagliari che ha dato fondo ad ogni energia pur di ottenere il bottino pieno». Non ha dubbi, il presidente Saverio Sticchi Damiani, nel considerare in termini ampiamente positivi il pareggio centrato dal Lecce contro l’undici diretto da Claudio Ranieri.
Poi aggiunge: «I nostri avversari hanno iniziato la contesa a spron battuto, a duecento all’ora. Hanno pressato. Ci hanno messo intensità, energia, fisicità, fame. Sapevamo che ci sarebbe stato da soffrire e lo abbiamo fatto, tenendo botta. Non era facile stante la carica con la quale hanno approcciato il match i sardi. Ma non abbiamo mai sbandato, pur in una fase nella quale abbiamo subito».
Nella ripresa, la musica è cambiata, complice il fatto che il Cagliari sia rimasto in dieci sul finire del primo tempo, in seguito all’espulsione di Gianluca Gaetano, per un bruttissimo intervento ai danni di Ylber Ramadani. «Il fatto di potere contare sull’uomo in più ha senz’altro inciso - sostiene Sticchi Damiani - ma probabilmente il Lecce è stato anche più equilibrato nella gestione delle energie. I nostri rivali hanno tenuto un ritmo forsennato per 45’ ed era improbabile che potessero avere la medesima intensità nell’arco dell’intera sfida. Lo si è notato chiaramente alla distanza. La cosa certa è che nella seconda frazione abbiamo preso nelle nostre mani il pallino del gioco, inseguendo il pareggio con pazienza, facendo girare la sfera, provando ad affondare i colpi al momento propizio, variando le soluzioni ed evitando di affidarci solo ai cross nell’area dei rossoblu. Insomma, i ragazzi sono stati lucidi. La rete dell’1-1 è stata la logica conseguenza».
Il complesso salentino non si è accontentato del pari ed è andato con convinzione all’arrembaggio nel tentativo di vincere: «Ci abbiamo provato in tutti i modi. I colpi di testa di Baschirotto e di Sansone si sono stampati sul palo. Una conclusione di Blin è stata deviata dal portiere del Cagliari e poi il seguente tiro di Gendrey è stato respinto da un difensore. È andata così, ma non abbiamo nulla da recriminare perché i ragazzi non hanno tirato mai i remi in barca».
Un punto aggiunto in classifica non fa mutare parere a Sticchi Damiani sul discorso-salvezza. Il presidente ribadisce che non è ancora finita. «In tempi non sospetti, quando ancora mancavano tante giornate alla conclusione dell’annata agonistica, ho rimarcato come quello in corso fosse un campionato anomalo, nel quale la quota-permanenza sarebbe stata più alta del solito - chiosa il presidente -. Quanto sta accadendo mi sta dando ragione. Ogni settimana si registrano risultati a sorpresa ottenuti dalle pericolanti contro le compagini più quotate e più blasonate. Basti pensare, da ultimo, alla vittoria colta dal Sassuolo ai danni dell’Inter. Pertanto, non si deve abbassare la guardia».
Il Lecce potrebbe festeggiare nel prossimo match casalingo con l’Udinese: «Caricare questa partita di una simile attesa sarebbe un errore. La mentalità deve essere un’altra. Ci sono tre gare da disputare nelle quali dovremo mettere in cassaforte i punti che mancano. Dobbiamo affrontarle tutte al massimo».