L'intervista

«Picerno e Taranto modelli da emulare», parla Carmine Gautieri

Raffaele Fiorella

L'ex Bari e Roma: «Idee e competenza. Programmare, paga»

Ventisette giornate alle spalle, undici davanti. Il campionato di calcio di Serie C entra nel vivo. Due mesi decisivi. Entro fine aprile arriveranno i verdetti sulla squadra direttamente promossa in B, le qualificate per i playoff, i club che dovranno disputare i playout, e chi retrocederà direttamente in D. Carmine Gautieri conosce bene la terza serie. Il 53enne allenatore napoletano che ha guidato Pisa, Triestina e Avellino, in attesa di una nuova opportunità professionale, studia formazioni e partite, osserva tecnici e squadre e non è sorpreso da ciò che il girone C della Lega Pro ha raccontato fino a questo momento. «Nel calcio si fa un gran parlare di programmazione e progetti, quasi sempre a sproposito - sottolinea l’ex ala destra del Bari e della Roma -. Juve Stabia, Picerno e Taranto sono società, invece, che hanno avviato una pianificazione vera e lungimirante, non a caso sono ai piani alti della classifica».

Sarà la Juve Stabia, in primavera, a festeggiare la promozione diretta in B?

«Difficile sbilanciarsi. Mancano ancora tante partite, sei punti di vantaggio sulla seconda non sono un divario incolmabile. La Juve Stabia ha fatto scelte mirate in tema di guida tecnica e costruzione della squadra e sta raccogliendo i frutti: non mi sorprenderei se dovesse tornare tra i cadetti. Ma è tutto in gioco. Non c’è una squadra che sta ammazzando il campionato, come negli anni scorsi. Picerno, Avellino, Benevento non mollano».

Meravigliato dal secondo posto del Picerno?

«No. È un club che ha una società forte, un ds preparato come Greco, che non sta mai fermo, va in giro, si aggiorna, non sbaglia tecnici e giocatori. Longo è molto bravo, l’ho avuto come mio secondo a Livorno. La rosa è di tutto rispetto: giocatori come Murano, D’Agostino, Maiorino, Pitarresi non li scopro io. L’ambiente non mette pressione. È una squadra che, come la Juve Stabia, potrà dire la sua fino alla fine, contro ogni pronostico. Come capitò al mio Lanciano quando vincemmo il campionato».

Il Taranto la migliore delle pugliesi, dopo due terzi del torneo.

«Piazza che non c’entra nulla con la Lega Pro, stadio da categorie superiori. Capuano è un tecnico molto preparato, che sa il fatto suo. È anche molto leale e schietto, cosa che non sempre paga in un mondo come quello del calcio, ed è un tecnico che migliora, valorizza i giocatori che allena, vedi quest’anno con Kanoute, solo per fare un nome. Nei playoff, i rossoblù potranno dare fastidio a chiunque. Simeri, Kanoute, Zonta, Ferrara, Miceli sono calciatori che possono tenere testa a chiunque».

L’obiettivo playoff è alla portata del Cerignola?

«Assolutamente sì. È un club che sta facendo un campionato in linea con le sue possibilità, secondo me. Tisci è alla prima esperienza nel calcio professionistico e si sta facendo le ossa. Non solo l'Audace: anche Potenza e Foggia, che ora scontano qualche punto di ritardo, possano reinserirsi nella corsa ai playoff. Spareggi in cui non c’è nulla di scontato: anche chi parte dalle retrovie può arrivare fino in fondo».

Lucani e «Satanelli» le delusioni maggiori di questa stagione?

«Non parlerei di delusioni. Può capitare di vivere una stagione un po’ più sottotono, per vari motivi. Sono due club guidati da presidenti che vogliono fare le cose per bene, e tutt’altro che sprovveduti. Il Potenza ha una rosa da playoff, ha cambiato diversi allenatori e questo forse ha determinato qualche contraccolpo, ma se trova continuità può farsi largo tra le prime dieci. Per il Foggia non è stato facile ripartire dopo la finale playoff persa e la battaglia legale in estate per l’accesso in B al posto del Lecco, Cudini ha fatto e sta facendo un ottimo lavoro a mio modo di vedere. È una squadra che, se dovesse riuscire a centrare la rimonta playoff, poi potrebbe diventare una mina vagante».

Nota dolente le tre pugliesi in coda, a rischio retrocessione: Monopoli, Virtus Francavilla e Brindisi.

«Monopoli e Francavilla vengono da annate di altro profilo, in cui hanno disputato i playoff. Ora devono trovare la mentalità giusta per lottare per la salvezza. Lo scontro diretto di lunedì prossimo in casa della Virtus sarà importante, ma non decisivo. Poi ci saranno altre dieci gare. Sarà un derby da non perdere insieme ad altre due partite molto interessanti del prossimo turno: Taranto-Catania e Foggia-Crotone. Il Brindisi è una neopromossa che sta facendo fatica, deve cambiare passo. L’obiettivo salvezza è ancora possibile ma le giornate diminuiscono e bisogna sterzare. È un momento, questo, in cui ogni pallone pesa tanto: se hai due buone occasioni da rete, almeno una devi sfruttarla facendo gol».

Nel girone C, 13 club hanno cambiato la guida tecnica. Solo 7 società hanno lo stesso allenatore con cui hanno iniziato il campionato.

«Non c'è pazienza, si vuole tutto e subito. Si parla tanto di progetti in prospettiva, poi bastano tre sconfitte e arriva l’esonero. È diventato un mercato delle vacche: la nuova regola che consente ad un allenatore di guidare più di una società nella stessa stagione toglie opportunità a chi è fuori e attende una chance».

Ai vertici della classifica marcatori Murano del Picerno e Kanoute del Taranto.

«Due ragazzi in gamba, che ho allenato e meritano le fortune che stanno avendo. Anche Gomez, Starita e Malcore sono bomber di indubbio valore».

Quando rivedremo Gautieri in panchina?

«Mi auguro presto. Negli ultimi venti giorni ho avuto tre proposte, non c’erano però secondo me i presupposti per tornare in pista. Mi aggiorno e giro molto, seguo tutto dalla Champions alle categorie minori. Sono stato al Maradona per Napoli-Barcellona. Stare a casa ci arrugginisce».

Un delicato intervento ha posto fine, in anticipo, alla stagione calcistica di Zeman.

«Il boemo, per me, oltre ad essere stato un maestro, è un secondo padre. Lo aspettiamo tutti di nuovo in tuta, in campo. Nei prossimi giorni andrò a fargli visita. È un allenatore dal grande spessore umano, che vive di calcio, ti segna e insegna».

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