serie b
Bari, nuova luce sul cammino della «rinascita»
La vittoria contro la Ternana ha lasciato in eredità progressi sul piano dello sviluppo offensivo
BARI - Una speranza più intensa sembra affacciarsi nel cammino del Bari. Il 2024 si è aperto nel migliore dei modi per i biancorossi: il convincente successo sulla Ternana ha innanzitutto scacciato qualche brutto pensiero (la zona playout è stata ricacciata sei gradini più in basso) e al contempo rilanciato le ambizioni di playoff (la distanza dall’ottava posizione si accorcia a soli due punti). Ma c’è di più. Perché forse per la prima volta i biancorossi sono sembrati «squadra»: malgrado l’inizio stentato, la manovra poi si è sciolta, le occasioni da rete sono state numerose, le sofferenze contenute. Vero: il tutto andrà verificato contro avversari più consistenti rispetto agli umbri apparsi in netta difficoltà. Tuttavia, anche in gare ugualmente alla portata i pugliesi avevano lasciato dubbi e perplessità, soprattutto sul grado di pericolosità e sulla difficoltà ad arrivare al tiro. Nel gennaio che può fungere da spartiacque dati i prossimi due impegni contro Ascoli e Reggiana (terzultimi i marchigiani, undicesimi gli emiliani, a due lunghezze dai Galletti) ora occorre insistere. Ma dai nuovi innesti a tante «prime volte», ora Pasquale Marino ha più di un motivo per guardare al futuro con ottimismo crescente.
QUANTI INEDITI… Il Bari ha trovato la terza vittoria in casa: ora, almeno sul rendimento interno, i biancorossi varrebbero la zona playoff con 15 punti incassati al San Nicola (sei pareggi e una sconfitta gli altri risultati in dieci incontri casalinghi) che valgono l’ottava posizione nella speciale graduatoria riguardante lo score tra le mura amiche. Ma soprattutto, per la prima volta dall’inizio del campionato, sono stati realizzati tre gol nell’astronave di Renzo Piano. Un acuto che ha consentito di scalare posizioni all’attacco barese che da quartultimo della categoria ora è sestultimo con 21 gol totali. Tante altri particolari si sono sbloccati: Nasti (alla quarta marcatura stagionale: è il vice capocannoniere della squadra, alle spalle di Sibilli a quota sei) ha finalmente trovato un gol che vale un successo. Le tre reti precedenti, infatti, avevano portato solo i pareggi con Cittadella e Feralpislò, oltre la sconfitta con il Parma. Ha rotto il ghiaccio pure i due terzini titolari: prima Ricci e poi Dorval, segno che anche il gioco sulle corsie esterne comincia ad evolversi.
KALLON E LULIC C’era grande attesa per il debutto dei primi due acquisti del mercato invernale. Ebbene, pienamente giudicabile è soltanto la prova di Yayah Kallon, mentre Karlo Lulic ha disputato soltanto 12’ entrando a risultato già in pugno, sul 2-0 per il Bari. Il 22enne esterno proveniente dal Verona, invece, ha già calamitato le simpatie generali: scatti a ripetizione, cambio di passo notevole, gran velocità sia in progressione, sia in accelerazione. Il tutto, sorretto da una fisicità più solida rispetto a quella di chi precedentemente ha agito da ala nel girone d’andata. Pur con qualche giocata perfettibile sul piano tecnico, il ragazzo originario della Sierra Leone è stato un pericolo costante per la difesa della Ternana e ha anche propiziato il 2-0 di Nasti. Non solo: l’aver potuto schierare un elemento «pronto» nella categoria in un ruolo così delicato, ha anche consentito di gestire meglio le altre risorse. Ne ha beneficiato, ad esempio, Ismail Achik: il 23enne marocchino ha potuto sgravarsi dal peso di responsabilità forse ancora insostenibili per un giovane alla prima esperienza in cadetteria e costretto nell’ultimo mese a giocare puntualmente da titolare. Entrando, invece, a gara in corso, l’ex Audace Cerignola ha sciorinato il meglio del suo repertorio: una traversa colpita con un tiro a giro, l’assist per Dorval, tante iniziative cambiando spesso fascia d’azione. La batteria degli esterni potrebbe funzionare ancora meglio con un ulteriore rinforzo.
Meno si è potuto ammirare di Lulic: fisicità imponente, buona tecnica, ma sulla tenuta e la brillantezza fisica occorreranno nuove verifiche. Una cosa, però, è certa: date le ristrettezze del reparto, che ha perso pure Koutsoupias (quasi certamente stagione finita per il 22enne greco), il 27enne sloveno dovrà far presto a trovare ritmi e intensità poiché il suo apporto sarà subito fondamentale.
AVANTI CON IL 4-3-3 L’identità tattica è stata una delle principali lacune della prima parte di campionato. Con qualche innesto funzionale alla causa (ma l’pera non è certo completata), tuttavia, il Bari è sembrato più a suo agio e quadrato. Diversi interpreti della vecchia guardia, ad esempio, sono parsi in evidente progresso. Merita una menzione Benali, sempre più padrone del ruolo di regista: il 31enne libico pagherà anche qualcosa sul piano fisico nel cuore della mediana, ma compensa con senso della posizione, sacrificio, letture. Così come si avverte il ritorno di Maita ai suoi livelli: il 29enne messinese è mancato tanto ai Galletti essendo tra i pochi ad abbinare corsa, fisico, intraprendenza. Troppo importante, ora, dare continuità al disegno tattico aggiungendo alternative ed ulteriori armi. Una stagione cominciata in sordina si può ancora aggiustare…