serie a

Calcio, Lecce a caccia di bomber: Joao Pedro nel mirino

Fabio Casilli

Giallorossi già in palla: 21 reti nelle due amichevoli di ieri

LECCE - Doppio test amichevole con una pioggia di reti giallorosse in Trentino. Mentre, per quanto riguarda il mercato, se il gambiano Assan Ceesay sta già preparando le valigie per andare a giocare in Arabia, il Lecce sembra interessato all’attaccante brasiliano Joao Pedro, ex Cagliari, ora al Fenerbahce, in Turchia.

Ceesay ieri non è stato proprio utilizzato da mister Roberto D’Aversa (ma non era neppure in panchina) nelle due amichevoli contro Riva del Garda (in mattinata) e Rovereto (nel pomeriggio). Segno che il gambiano è già con un piede, se non con entrambi, fuori dal ritiro di Folgaria. Del resto, l’accordo tra il Lecce e il club arabo Al-Fahya per il trasferimento del giocatore c’è già sulla base di una cifra attorno ai 3 milioni di euro. Resta solo da stabilire a quanto ammonterà il suo ingaggio, ma a questo punto si tratta di dettagli.

Ecco perché, quindi, Pantaleo Corvino e il direttore sportivo Stefano Trinchera sono al lavoro per trovare un attaccante di peso da inserire in un organico che, dopo Lorenzo Colombo, a breve perderà anche Assan Ceesay, praticamente i due «con-titolari» nel ruolo di punta nella passata stagione in serie A. Da qui l’interessamento per il 31enne Joao Pedro, che non vedrebbe l’ora di tornare a giocare in Italia dopo la stagione 2010/2011 al Palermo (una presenza e zero gol) e soprattutto dopo gli 8 anni passati al Cagliari (255 gare e 84 reti). Il giocatore brasiliano è naturalizzato italiano ed è sposato con un’italiana, per cui il legame col nostro Paese è solidissimo. Nella scorsa stagione ha indossato la maglia del Fenerbahce, una delle squadre più forti e titolate del campionato turco, totalizzando 20 presenze e 4 gol. Il suo valore di mercato, 6 milioni di euro, è abbastanza elevato per il Lecce, ma se la volontà di Joao Pedro è di tornare nel Belpaese (a lui sarebbero interessati altri club italiani), non sarà difficile trovare una soluzione che non scontenti nessuno.

Quanto alle amichevoli giocate ieri, mister D’Aversa ha schierato in mattinata contro il Riva del Garda, squadra di Prima categoria, una formazione zeppa di giovani, in particolare tutti i baby della Primavera aggregati in ritiro: Burnete, Berisha, McJannet, Lemmens, Corfitzen, Dorgu e Pascalau, oltre a Brancolini, Helgason, Listkowski e Bjorkengren (con la fascia di capitano). Risultato finale: 10-0 per il Lecce con tripletta di Corfitzen, doppiette di Berisha e Dorgu, più gol di Helgason, Lemmens e Listkowski.

Nel pomeriggio, invece, contro il Rovereto, società di Eccellenza, sono scesi in campo i più esperti dell’attuale organico: Bleve in porta; Venuti, Romagnoli, Pongracic e Gallo in difesa; Blin, Hjulmand (capitano) e Gonzalez in mezzo al campo; Almqvist, Pablo Rodriguez e Di Francesco in attacco. E stavolta è finita 11-1 per i giallorossi con gran mattatore Pablo Rodriguez (autore di tre gol, uno dei quali, però, è stato annullato) e doppietta di Di Francesco, più reti di Blin, Almqvist, Romagnoli, Burnete, McJannet e un autogol del Rovereto, su azione di Banda entrato nella ripresa, così come Rafia e Maleh e i giovani Pascalau, Smajlovic, Lemmens, McJannet, Samek, Vulturar e Burnete. Evidentemente in loro D’Aversa crede molto.
«Stiamo lavorando per cercare di stare ad un livello fisico massimo - ha spiegato Blin - e per trovare gli spazi in attacco e trovare il gol. Abbiamo fatto 10 gol in mattinata, 11 nel pomeriggio, ne potevamo fare anche di più. Ma quel che più importa è che abbiamo lavorato bene fisicamente e tatticamente. È un nuovo Lecce, ma c’è anche la continuità con quanto abbiamo dimostrato sinora. Stiamo lavorando forte perché se giochi a Lecce, devi impegnarti per salvarti. Questa è la strada che dobbiamo seguire. Dobbiamo continuare così».

Lo stesso Blin ha giocato ieri sia da mezzala che da play (quando dal campo è uscito capitan Hjulmand). Non una novità, perché il centrocampista francese l’aveva già fatto nello scorso campionato. «L’importante è la compattezza del gruppo - ha proseguito Blin - siamo giocatori che lavorano per la squadra e chiunque va in campo deve sempre dare il massimo, sia che giochi 2 minuti sia che lo fai per tutta la partita. Quando il mister mi chiama, io cerco sempre di farmi trovare pronto. Mister D’Aversa sta lavorando bene, anche lui - come noi - vuol dare il massimo».

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