Serie B

Calcio, la nuova scommessa di Polito: Bari nelle mani di Brenno

Davide Lattanzi

Nel «Brasileiro» in corso (si sono disputate 15 giornate) è stato spesso in ballottaggio con Gabriel Grando

BARI - Tutti gli indugi sono banditi. Il Bari ha un nuovo portiere e, con ogni probabilità, lo abbraccerà la prossima settimana. La traccia brasiliana si è confermata in pieno: l’estremo difensore biancorosso sarà Brenno Oliveira Fraga Costa, 24 anni, in arrivo dal Gremio. Sarà lui l’erede di Elia Caprile che proprio in queste ore sta definendo il suo trasferimento al Napoli: il 21enne veneto firmerà un contratto quinquennale con il club partenopeo, quindi ripartirà immediatamente alla volta di Empoli, in prestito annuale. Il club biancorosso incasserà una cifra di poco inferiore ai sette milioni e volterà la felice pagina scritta con il ragazzo veronese per provare a realizzarne una ancor più vincente con questo ragazzo proveniente da così lontano…

COME SI È ARRIVATI A BRENNO - Il direttore sportivo Ciro Polito ha sempre avuto un’idea fissa: trovare un portiere che potesse garantire futuro e prospettiva. Non un prospetto già affermato o, peggio ancora, over 30, ma un ragazzo su cui poter costruire solide fondamenta. Malgrado la delusione infinita della finale playoff persa, il manager biancorosso si è mosso immediatamente per bloccare Sebastiano Desplanches, 20enne scuola Milan che, però, stava salendo gli scalini della gloria raggiungendo la finale del Mondiale Under 20. Una vetrina che ha fatto lievitare il suo cartellino, di proprietà del Vicenza, oltre i due milioni: non ha badato a spese il Palermo che lo ha acquistato negli scorsi giorni. Sul mercato italiano, dunque, Polito non ha trovato l’identikit che cercava: un giovane, ma già dotato di personalità, pronto a destreggiarsi in una piazza esigente come Bari. Così, la visuale si è rivolta all’estero: Brenno è stato più volte visionato dall’uomo mercato biancorosso, ricavando puntualmente relazioni convincenti. Un giudizio condiviso pure da Fabrizio Lorieri, spesso interpellato da Polito poiché considerato tra i massimi esperti in materia. L’affare è stato concluso a condizioni particolarmente favorevoli, sulla base di un prestito dal Gremio con un diritto di riscatto (che in presenza di alcune condizioni diventerebbe obbligatorio) a prezzi accessibili. Lunedì prossimo il procuratore del ragazzo sarà in Italia per definire gli ultimi dettagli, ma l’operazione è ormai blindata: Brenno potrebbe raggiungere la sua nuova realtà già prima della fine del ritiro di Roccaraso.

TALENTO PRECOCE - Nato l’1 aprile a Soracaba, nello stato di San Paolo (ma in possesso del passaporto comunitario, senza il quale non sarebbe stato tesserabile nella B italiana), Brenno è stato sempre considerato tra i portieri brasiliani di maggiore talento. Cresciuto nel Gremio, ha fatto parte della spedizione verdeoro che nel 2021 a Tokyo ha conquistato la medaglia d’oro olimpica, così come vanta una presenza nella nazionale carioca Under 23. Negli ultimi tempi, ha un po’ patito le alterne vicende della squadra di Porto Alegre, prima retrocessa in B, poi prontamente risalita nella massima serie. Nel «Brasileiro» in corso (si sono disputate 15 giornate del massimo torneo della nazione sudamericana) è stato spesso in ballottaggio con Gabriel Grando, giocando meno: la sua ultima presenza risale al 23 giugno nel match vinto 3-1 con l’America. Nonostante la stazza imponente (189 centimetri per 85 kg), Brenno, un po’ come Caprile, brilla per reattività, doti atletiche e rapidità nei movimenti: i video delle sue prodezze sono già diventati cliccatissimi dai sostenitori biancorossi.

UNA LUNGA TRADIZIONE - I portieri brasiliani spesso hanno avuto fortuna in Italia. Il primo fu Taffarel, icona del Parma di Scala e campione del mondo del ‘94 proprio ai danni degli azzurri, tra i più vincenti spiccano Dida (due Champions League vinte con il Milan) e Julio Cesar, uno degli eroi del «triplete» interista. Ottimo impatto anche per i romanisti Doni e Alisson, così come affidabili si sono dimostrati Neto (trascorsi tra Fiorentina e Juventus) o Gabriel (titolare nell’ultima promozione in A del Lecce). E il Bari? Un portiere brasiliano sarà un inedito, ma la nazione verdeoro ha portato in biancorosso autentici idoli come Gerson, Joao Paulo o Barreto. L’ultimo titolare «straniero» a difendere i pali biancorossi, peraltro, è stato Gillet, recordman di presenze dei pugliesi con 353 gettoni in dieci stagioni. I precedenti, insomma, sono incoraggianti: Brenno ha l’occasione per ritagliarsi gloria al San Nicola. Uno stadio che per passione e calore di certo scongiurerà il pericolo della «saudade».

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