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Calcio, Giannini applaude il Lecce: «Un’annata meravigliosa»
L’ex giallorosso: «Ero certo della salvezza. Baroni merita la conferma»
LECCE - «Il Lecce ha in squadra un bel mix, creato dalla sapienza e dall’esperienza di Pantaleo Corvino e ben gestito da Marco Baroni. Credo che l’allenatore meriti la conferma anche per la prossima stagione». Parola di Giuseppe Giannini, ex bandiera della Roma e della Nazionale azzurra e poi del Lecce. Il giallorosso salentino lo indossò per una stagione e mezza tra A e B, contribuendo al ritorno immediato del Lecce nella massima categoria calcistica italiana al termine della stagione 1998/1999: per il «Principe» complessivamente, col Lecce, 47 presenze e 4 gol. Poi, dopo aver appeso le scarpette al chiodo, a distanza di anni, il ritorno nel Salento come allenatore del Gallipoli (stagione 2008/2009) in Lega Pro-Prima divisione. E con gli ionici ottiene lo storico obiettivo della promozione in serie B. Al Lecce e al Salento dice di essere ancora legato.
Giannini, che campionato ha fatto il Lecce?
«Un campionato importante, il campionato che avevamo pronosticato tutti noi, che siamo stati comunque nell’ambiente e abbiamo frequentato Lecce. Nel momento in cui è tornato Corvino, che è sinonimo di organizzazione, di esperienza, così è stato: alla fine si sono salvati e hanno fatto un ottimo lavoro. È stato molto bravo anche Baroni».
Col mister avete anche giocato insieme nella Roma, stagione 1986/87. Che ricordo ha di Baroni-calciatore?
«Beh, era una promessa, un giocatore importante. Era venuto a Roma con ottime credenziali e ha fatto anche abbastanza bene. Un giocatore intelligente, anche arcigno, ha dato il suo contributo importante a noi in quegli anni».
Ora, come allenatore del Lecce, Baroni è in scadenza di contratto. Merita la conferma?
«Secondo me sì, visto che ha salvato la squadra con una giornata di anticipo. C’è stato un momento in cui il suo Lecce era a metà classifica e ha fatto discretamente bene sotto il profilo del gioco. Lo scorso anno ha vinto il campionato di serie B. Sono già due anni che fa bene e non c’è due senza tre: io gli darei questa possibilità. Poi è chiaro che dipende dalla società, da lui stesso...».
Per quanto riguarda la squadra, invece, chi ha dato il contributo più importante al Lecce in questa stagione?
«Umtiti credo che abbia portato quell’esperienza e quella tranquillità psicologica che in squadre così serve tantissimo, soprattutto nei momenti difficili. Poi sono stati inseriti dei giovani che hanno fatto bene e quindi è stato un bel mix con la sapienza, con l’esperienza di Corvino, e ha portato a questo risultato».
Domenica scorsa, a Monza, determinante è stato il portiere romano Wladimiro Falcone, che ha parato il rigore e caricato i suoi compagni fino alla vittoria e quindi alla salvezza del Lecce.
«Falcone è stato sicuramente tra i protagonisti di questa squadra e di questa meritata salvezza. Ma - ripeto - lo sono stati tutti i giocatori del Lecce e questa è una cosa che va ascritta come merito del direttore sportivo, del manager che lì lavora in casa, conosce tutti. Stiamo parlando di Corvino, che è una vecchia volpe del calcio. E questo è sicuramente un grande vantaggio per il Lecce».
Lei da quanto non torna a Lecce?
«Eh, da diversi anni. Ma il mio cuore è anche lì, perché comunque Lecce e Gallipoli sono le due località del Salento, in cui credo di aver lasciato qualcosa. Abbiamo vinto sia a Gallipoli che a Lecce e quindi sono nel mio cuore. E poi lì si sta bene, si vive bene, la gente mi ha voluto bene. E questo l’ho sempre riconosciuto».
NOTIZIARIO - Dopo la vittoriosa trasferta di Monza e i due giorni di riposo concessi da mister Baroni, questo pomeriggio i giallorossi torneranno ad allenarsi ad Acaya in vista dell’ultima di campionato, in programma domenica prossima, alle ore 21, al Via del Mare contro il Bologna.