serie b
Calcio, il Bari non finisce mai: tutte le strade per la A
Frattura nasale per il capitano Di Cesare dopo l'infortunio rimediato nella sfida col Pisa
BARI - Infinito. Tra i tanti pregi dell’incredibile Bari, forse il più conforme è quell’inossidabile voglia di crederci oltre ogni immaginazione. Quella tenacia che porta a risolvere le contese all’ultimo respiro e, soprattutto, a tenere il campionato aperto per ogni prospettiva. L’eredità più preziosa del successo conquistato a Pisa è il messaggio inviato alla serie B. I biancorossi sono ancora in corsa per la promozione diretta e non intendono abdicare dall’ambizione più alta. Non era scontato: il Genoa aveva giocato il giorno prima e vinto a Cittadella. Al «Romeo Anconetani» i Galletti avevano un solo risultato a disposizione per tenere vive le speranze di agganciare il secondo posto che vale il salto in A senza passare dai playoff. Ebbene, il successo è arrivato, malgrado di fronte ci fosse un avversario tra i più attrezzati della categoria, nonché affamatissimo di punti per restare tra le prime otto. Ma ancora una volta la formazione di Mignani ha avuto ragione, grazie a lucidità, perseveranza e soprattutto un cuore straordinario. Il record eguagliato di dieci vittorie esterne in un singolo torneo cadetto (agganciata la squadra di Antonio Conte che nel 2009 vinse la B) vale un posto da custodire gelosamente in 115 anni di storia, perché centrato da un gruppo che non partiva certo con i favori del pronostico, né era stato costruito con investimenti paragonabili a gran parte delle rivali. Ora si può guardare in alto. Anzi, si deve. Perché un calendario quantomai intricato lascia aperto uno spiraglio per credere ad un’impresa clamorosa.
LA STRADA MAESTRA… - Partiamo dalle certezze. A quattro giornate dal termine della regular season, il Bari è non soltanto già certo di avere un posto ai playoff. In virtù dei 13 punti di vantaggio sul Cagliari, infatti, i pugliesi sono già aritmeticamente quinti, basterebbero appena altri tre passi per blindare anche il quarto posto (e quindi la sicurezza di cominciare gli spareggi promozione dalle semifinali) e cinque per mantenere l’attuale terza posizione. La realtà è che, i sette punti di vantaggio sul Sudtirol (quarto) rendono pressochè inattaccabile il terzo gradino del podio. E allora, si può provare ad aggredire la vetta. Il Frosinone capolista mantiene su capitan Di Cesare e compagni otto punti di vantaggio: un distacco pressochè incolmabile, sebbene la squadra di Fabio Grosso abbia comunque bisogno di quattro punti per essere matematicamente promossa. Ebbene, nel percorso dei laziali (che nei prossimi 180’ se la vedranno con Reggina e Pisa, entrambe nel circuito playoff), spicca lo scontro del 13 maggio in casa con il Genoa: se non avessero ancora raggiunto la serie A, l’incrocio diverrebbe rovente, con i liguri che inseguono staccati di appena due lunghezze.
A sua volta, il Grifone è impegnato al prossimo turno nell’ostica trasferta con il Sudtirol, quindi riceverà l’Ascoli. Per avere ancora speranze di promozione diretta, il Bari non ha alternative: deve fare bottino pieno nei prossimi tre turni battendo il Cittadella al San Nicola, il Modena al «Braglia» e la Reggina, ancora tra le mura amiche. Se nel frattempo le prime due perderanno terreno, potrebbe tornare determinante la gara del 18 maggio con il Genoa, a Marassi: per giocarsi tutto, occorre ridurre l’attuale svantaggio con i rossoblu ad almeno tre punti, poi sarebbe necessario batterli (anche con il minimo scarto) per riequilibrare la sconfitta dell’andata. In caso di arrivo a braccetto, si passerebbe alla valutazione della differenza reti generale (+24 per il Genoa, +21 per il Bari attualmente), quindi al maggior numero di gol realizzati che vede i Galletti (di nuovo titolari del miglior attacco del torneo con 52 sigilli) in vantaggio di sette reti sui liguri. Inutile negare che la missione sia proibitiva. Ma non ancora impossibile.
…E QUELLA SECONDARIA - Ci sarebbe un altro modo per andare direttamente in A: ovvero, aumentare a 15 punti il vantaggio sulla quarta, eventualità che escluderebbe la disputa dei playoff. Ma si tratta di un’ipotesi remotissima: il Bari dovrebbe vincere le quattro gare restanti e il Sudtirol (primo inseguitore) ottenere non più di cinque punti. Sarebbe un errore, tuttavia, vedere come un ripiego l’attuale terzo posto che consentirebbe di affrontare gli spareggi per la A partendo direttamente dalla semifinale, giocando il ritorno di ogni fase sempre in casa e avendo la certezza di sbarcare sul palcoscenico più prestigioso con quattro risultati in equilibrio: ovvero pareggiando, oppure con una vittoria e una sconfitta, con medesima differenza reti.
In pratica, chi trovasse il Bari sulla sua strada, sarebbe per forza costretto a batterlo per tentare di eliminarlo. La concorrenza sarebbe in ogni caso molto qualificata. Basti pensare che nel lotto delle pretendenti si trovano due pretendenti accreditate come Parma e Cagliari: sarebbe auspicabile trovare nel percorso una sola tra emiliani o sardi e, magari, avere almeno una semifinale più abbordabile. La situazione dal quarto posto in giù è fluida e caratterizzata da distacchi minimi. Il Sudtirol sulla carta ha il calendario più complesso (spiccano gli scontri con Genoa e Modena) e potrebbe anche essere spodestato dal Parma che ha esaurito i confronti diretti. Cagliari e Pisa dovranno ancora blindare la posizione nei playoff, la Reggina è alle prese con i procedimenti sportivi che potrebbero ridurre (difficile) o aumentare l’attuale penalità di tre punti, mentre Modena e Palermo hanno ancora chance di entrare tra le magnifiche otto. Il Bari, dal canto suo, può permettersi di esaminare le potenziali rivali soltanto in un secondo momento. E di continuare a coltivare il sogno più bello insieme ad una città smaniosa di riprendersi la vetrina che merita, numeri alla mano.
A tal proposito, domani scatterà la prevendita per il match di lunedì prossimo con il Cittadella. Dopo il mantra «Santo Stefano allo stadio» che lo scorso 26 dicembre propiziò i 48.800 spettatori contro il Genoa (attuale record di affluenza in B), arriverà lo slogan «Primo Maggio al San Nicola» per sancire un nuovo primato?
INFORTUNIO DI CESARE - Frattura delle ossa nasali: questo l'esito degli esami specialistici a cui si è sottoposto il capitano del Bari Valerio Di Cesare per valutare l’entità dell’infortunio che lo ha costretto all’uscita anticipata nel corso della sfida di domenica scorsa contro il Pisa. Il difensore e leader dell’undici allenato da Michele Mignani sta valutando, è scritto nella nota del club, «la possibilità di proseguire l’attività con l’utilizzo di una maschera protettiva», in vista della fine del campionato e della corsa play off.