serie a
Calcio Lecce, la ricetta di mister De Canio
L'ex tecnico giallorosso: «Determinazione, coraggio e fiducia le chiavi per la salvezza»
LECCE - L’ultima salvezza del Lecce in A porta la sua firma. Luigi De Canio era l’allenatore della squadra giallorossa che riuscì a garantirsi la permanenza nella massima serie nella stagione 2010/11, nell’anno successivo alla vittoria del campionato di B. Il tecnico lucano oggi ha fiducia nelle chance di salvezza della squadra salentina guidata da Marco Baroni.
Partendo dall’ultima sconfitta con il Napoli, pur trattandosi del sesto ko consecutivo, il Lecce non è sembrata una squadra in crisi. Cosa ne pensa?
«Non ho mai visto il Lecce in crisi neanche nelle partite precedenti, malgrado la serie di sconfitte. Si può parlare di crisi di risultati, perché la squadra non sta riuscendo a raccogliere quanto semina. Il Lecce però ha una sua forza e una identità ben precisa sin dall’inizio del campionato. In passato magari è stato più bravo e fortunato, mentre nell’ultimo periodo è stato condannato dagli episodi. Ma anche queste difficoltà fanno parte della dimensione del Lecce nel campionato di Serie A».
Come si esce da questi momenti negativi?
«È fondamentale non perdere la fiducia nei propri mezzi. Il Lecce è una squadra giovane e può capitare di incorrere in errori tecnici o caratteriali. Non dipende però solo dalla squadra ma da tutto l’ambiente che la circonda. L’allenatore riesce a leggere bene questi momenti e sa come comportarsi di conseguenza. Tutto l’ambiente deve stare vicino alla squadra e trasmettere fiducia e motivazioni ai ragazzi, per far trovare loro la forza per venirne fuori».
A maggior ragione adesso, in un momento del campionato in cui il margine di errore si assottiglia.
«Sicuramente è così, per questo bisogna infondere autostima in un gruppo che ha sempre dimostrato di meritarla. Credo che questo sia l’aspetto fondamentale. Dal punto di vista tecnico-tattico la squadra ha sempre risposto bene, non si è mai disunita, non ha mai preso imbarcate. Spesso gli episodi sono stati contrari al netto di partite disputate con grande attenzione, ma il calcio è anche questo. A tal riguardo, è molto importante non confondere il risultato con la prestazione. Riportando in campo entusiasmo e coraggio si riuscirà anche a far girare gli episodi dalla propria parte».
La sfida con la Sampdoria può valere una fetta di salvezza?
«È una partita importante, sicuramente l’avversario si trova in una situazione di obiettiva difficoltà. La Sampdoria sta vivendo dall’inizio del campionato una condizione che il Lecce sta affrontando da qualche mese, ha raccolto poco pur facendo buone prove. Nell’ultima partita con la Cremonese è passata dalla vittoria per 2-1 alla sconfitta per 2-3 in pochi minuti, da qui si evince uno stato d’animo della squadra un po’ precario. Guai però a sottovalutare la Sampdoria e a pensare che si possa avere gioco facile. Il Lecce dovrà scendere in campo con la stessa attenzione vista contro il Napoli, giocando con determinazione».
Può essere un valore aggiunto giocare gli scontri diretti al Via del Mare da qui a fine campionato?
«Io ho sempre allenato la mia squadra pensando che si possa vincere in casa e fuori contro qualsiasi avversario. È importante infondere questo tipo di mentalità ai giocatori. Nella stagione 2010/11 riuscimmo a centrare una salvezza miracolosa vincendo contro squadre che lottavano per la Champions, come Juventus, Napoli e Udinese. Ora non bisogna fare calcoli, bisogna ragionare partita per partita, cercando di ottenere il massimo per divertirsi e divertire».
Chi pensa possano essere i giocatori decisivi in questo finale di stagione?
«Il Lecce ha un’ottima squadra considerata nel suo complesso, la chiave di tutto secondo me sarà il mister. Vedo che Baroni ha ben saldo il gruppo e la squadra lo segue. Il Lecce non si è mai disunito nel corso di questo campionato, in qualsiasi momento ha continuato a sviluppare il gioco richiesto dal suo allenatore, seppur con inevitabili errori che possono capitare a tutti. La coerenza e la determinazione possono essere le chiavi verso la salvezza».