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Calcio, Sticchi Damiani sorride: «Fiero di questo Lecce»

Fabio Casilli

Il presidente salentino si è «confessato» nel corso della trasmissione radiofonica della Rai: «Noi avanti con idee e intuizioni»

LECCE - «Abbiamo rifiutato un’offerta di 13 milioni di euro per tenerci Hjulmand. E anche Strefezza vale molto più delle cifre che ora circolano. Falcone? È uno dei portieri più forti in Italia, faremo di tutto per riscattarlo». Campionato in corso, mercato, prospettive del Lecce. Il presidente Saverio Sticchi Damiani è intervenuto a tutto campo, ieri, nel corso della trasmissione radiofonica «La Politica nel Pallone» su Radio Rai Gr Parlamento, condotta da Emilio Mancuso. Ovviamente partendo dall’ultima partita, pareggiata sabato con la Roma. «Per noi un punto molto pesante contro una Roma in grande forma e costruita per traguardi ambiziosi - ha detto Sticchi Damiani -. Era una sfida per noi quasi proibitiva, invece siamo riusciti a portare a casa un punto, un ulteriore mattone fino al traguardo difficile, che è la salvezza, per una neo promessa e per una squadra, come la nostra, che sta puntando molto sui giovani. Noi, infatti, abbiamo la media di età che è la più bassa tra le squadre di serie A ed è la quinta tra tutti i campionati europei di massima divisione. Una visione di prospettiva, rispettando i parametri di un’azienda sana e in equilibrio finanziario».

Ma, oltre alla «linea verde», come l’ha definita lo stesso presidente, c’è anche quella tricolore: la formazione-tipo schierata abitualmente da mister Marco Baroni è ormai per 6 undicesimi composta da italiani. «Il Lecce cerca di cogliere opportunità dal mercato estero, ma anche alla serie B, un serbatoio di talenti italiani, che meritano di giocare nella massima categoria - ha aggiunto Sticchi Damiani -. Tra tutti penso al nostro Baschirotto, che abbiamo preso dalla serie B, e sta facendo benissimo in A. Il nostro è un campionato di idee e intuizioni. Ora puntiamo molto su Cassandro, un classe 2000 arrivato dal Cittadella».
Una politica, quella messa in atto dall’Us Lecce che ha portato al record assoluto di 20mila abbonati al Via del Mare e ad un piccolo grande sogno calcistico, che sta vivendo l’intero Salento. Ma attenzione a restare con i piedi per terra. «Andare in Europa? Siamo piuttosto lontani - ha chiarito il presidente giallorosso -. Il campionato è ancora lungo. Ci attendono periodi duri, durissimi e noi ci muoviamo a piccoli passi».

Poi il discorso si è spostato sui singoli, a partire da Umtiti. «Quando l’abbiamo portato a Lecce - ha rivelato - qualcuno ha pensato ad una operazione di marketing. La speranza era di poter ricostruire un campione, che aveva bisogno di una cosa molto semplice: normalità. E la prima cosa che ci ha chiesto, quando è arrivato. Aveva bisogno di una piazza dove seguire normalmente la passione del calcio. Penso che sia diventato un modello per tutti».
Da qui agli altri «pezzi pregiati» del Lecce il passo è stato breve: «Strefezza è stato pagato circa 500mila euro un paio di anni fa, ora vale molto di più di 10 volte tanto - ha spiegato Sticchi Damiani -. La mia idea è di godercelo qui. Poi, a fine stagione, bisognerà capire le offerte e le sue ambizioni di crescere. Ora per noi è un pilastro della squadra e ci sta dando grandi soddisfazioni».

Stesso discorso per Hjulmand. «Lui è il nostro capitano, un classe 2000, con questo abbiamo voluto dare un segnale forte come società - ha detto Sticchi Damiani -. Il nostro direttore è andato a trovarlo in una squadra austriaca, che allora era ultima e in cui Hjulmand nemmeno giocava tanto. Oggi abbiamo ricevuto offerte importanti dalla Premier League, fino a 13 milioni di euro, ma il Lecce non se ne è voluto privare, perché abbiamo un obiettivo importante, che è la salvezza. Di solito, quando dall’Inghilterra vengono a fare acquisti in Italia, i nostri club cedono. Noi abbiamo avuto la forza di dire di no e il ragazzo è contento di stare qui e contribuire ai nostri obiettivi».

E poi gli altri: Baschirotto («un ragazzo che è venuto con tanta umiltà, un centrale difensivo-goleador ed è un po’ l'emblema di questo Lecce»), Falcone («Faremo di tutto per riscattarlo dalla Samp: sta dimostrando di essere uno dei migliori portieri in Italia. Merita non solo lo stage, ma anche la maglia della Nazionale) e Gonzalez («E passato dalla Primavera alla serie A e il Barcellona lo aveva scartato»). Tutte intuizioni del mago del mercato Pantaleo Corvino. «Lo conosco da sempre e quando sono diventato presidente nel 2017, sapevo che il suo giusto collocamento era nella squadra della sua terra - ha rivelato Sticchi Damiani -. Per convincerlo gli dissi che si sarebbero create le sinergie con me e poteva esserci il miglior Pantaleo Corvino di sempre. Per me è già così, per il livello di difficoltà con cui si sta confrontando ora e per i risultati che stiamo ottenendo grazie a lui».

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