Serie B
Semplici dà la carica al Bari: «Ripartirà subito, ha le carte giuste»
L’ex tecnico della Spal si dice ottimista per la sfida di sabato al «Mazza». Nainggolan? «Può diventare determinante»
BARI - «Sarà importante capire come il Bari affronterà questo frangente di difficoltà, ma ha tutto per restare fino in fondo nel lotto delle prime».
L’analisi è di Leonardo Semplici, uno dei tecnici più stimati nel panorama italiano, protagonista del «miracolo Spal» (condotta dalla C alla A, con due salvezze nel massimo campionato) ed ora tra gli allenatori che studiano da vicino il campionato cadetto, in attesa di una chiamata, dopo l’esperienza interrotta nel settembre 2021 con il Cagliari.
Mister Semplici, oggi si chiude il mercato e il girone di ritorno è giunto al terzo turno: la B entra nella fase decisiva?
«Sì, ora comincerà il frangente in cui ogni match potrà essere determinante per gli obiettivi delle squadre. Non mi aspetto un impatto dirompente del mercato che fin qui non ha registrato autentiche rivoluzioni, né colpi di grande impatto, anche se è meglio aspettare l’ultimo giorno perché può sempre emergere qualche sorpresa. Sulla carta può sembrare che fino ai 28 punti del Modena sia aperta la zona per chi può competere per i playoff, mentre dai 26 dell’Ascoli ci si deve preoccupare essenzialmente di salvarsi, ma nel complesso la classifica è corta: la situazione resta fluida».
Il vantaggio di nove punti del Frosinone sul terzo posto somiglia ad una fuga?
«Sicuramente i ciociari sono il complesso a questo punto favorito per la promozione. Non so se si possa già parlare di allungo decisivo, ma impressiona la tenuta di un complesso molto continuo sui risultati, in grado di trovare agevolmente la via della rete e soprattutto di subire pochissimo. Presterei attenzione, però, anche alla serie utile del Genoa, decollato con l’avvento di Gilardino in panchina: sul piano dell’organico resta la compagine più attrezzata in assoluto, ora ha raggiunto il secondo posto e sarà un’impresa scalzarla dalla zona promozione diretta».
Come vede le prospettive del Bari?
«Fino alla convincente vittoria sul Parma, ritenevo i biancorossi in corsa anche per il secondo posto: le ultime due sconfitte, però, hanno ampliato un po’ il distacco. Il Bari è tra le squadre che maggiormente mi avevano impressionato per un’identità spiccata, idee chiare e soprattutto una dote in B imprescindibile: la continuità di risultati. Senza dimenticare il valore aggiunto garantito da singoli come Cheddira e Caprile che sono probabilmente i giovani più in vista del torneo».
Gli stop con Palermo e Perugia possono minare qualche certezza?
«Il momento può essere delicato. Il Bari è partito alla grande, forse anche sull’onda emotiva del campionato vinto in serie C: per un intero girone ha perso pochissimo, si è creato un entusiasmo trascinante, esaltato dal pubblico che ha risposto in maniera incredibile rendendo il San Nicola uno spettacolo invidiato da gran parte dei club di A. Due sconfitte di fila non significano assolutamente una crisi, ma in una piazza di tali dimensioni hanno il loro peso. Perciò, adesso occorre verificare come il gruppo reagirà al primo vero frangente di difficoltà. La presenza di tanti calciatori esperti e la serenità sempre esibita da Michele Mignani mi fanno ritenere che la risposta sarà pronta e la squadra riprenderà il suo cammino».
Ai confini della zona playoff bussa una corazzata come il Parma ed una piazza blasonata come Palermo: c’è il rischio di uscire addirittura dalle prime otto?
«Il livello di questa B è alto: basti vedere quali club in questo momento sono impelagati in bassa classifica. Venezia, Benevento, Spal, Como, Brescia avevano programmato ben altro tipo di torneo, ma ora la classifica li vede coinvolti per la lotta salvezza. Così come le società di nobili tradizioni o i club che hanno investito denaro sonante sono talmente tanti da impedire gerarchie invalicabili: il margine d’errore è ridotto per tutte. Però, il Bari non è un’illusione, così come ormai va considerata una realtà d’alta classifica il Sudtirol: chi per un intero girone dimostra certi valori, non può smarrirsi in quindici giorni. I Galletti non sono mai usciti dalla zona playoff e penso che possano restarci lottando anche per una posizione nobile nella griglia degli spareggi promozione».
Sabato prossimo, intanto, i pugliesi se la vedranno proprio con la Spal: una realtà che le conosce bene…
«Sarò sempre legato a Ferrara dove ho vissuto anni meravigliosi, di straordinarie soddisfazioni. Il progetto quest’anno era partito con grandi ambizioni, ma fin qui non è decollato. Come valori assoluti sarebbe favorito il Bari, ma giocare al Mazza non è semplice per nessuno e sicuramente i ragazzi di De Rossi daranno battaglia. La posta in palio è molto alta: si tratterà di uno dei match clou del prossimo turno».
Il Bari rischia di trovarsi di fronte Nainggolan, il colpo più ad effetto del mercato invernale: sarà lui il pericolo numero uno per i Galletti?
«Campioni di questo livello non ci stanno a fare brutte figure. Se Radja Nainggolan ha accettato di scendere in serie B, di certo non lo ha fatto soltanto per l’amicizia ed i comuni trascorsi con Daniele De Rossi alla Roma, ma avrà voglia di dimostrare a tutti di essere ancora un calciatore determinante. Però la B è un torneo che richiede anche un alto standard fisico-atletico: non conosco la sua condizione, ma forse è meglio affrontarlo prima che entri in piena forma. Se si calerà nella mentalità del torneo, sicuramente diventerà l’acquisto top del mercato invernale. Ma il Bari a centrocampo possiede organizzazione e doti per affrontarlo a testa alta».