Serie B

Di Cesare e Antenucci, il dolce paradosso del Bari

Davide Lattanzi

Sembravano ai titoli di coda, è cambiato tutto. Sabato prossimo i biancorossi giocheranno in trasferta a Como

BARI - Ora Frattali e Polverino, in futuro tanti altri nodi da sciogliere. Il Bari ha cominciato ad affrontare il nodo dei contratti in scadenza, partendo dai due portieri che hanno prolungato fino al 2024. Un aspetto rilevante nella rosa biancorossa che conta svariati elementi con il vincolo in scadenza il prossimo giugno. Situazioni da analizzare quanto prima: basti pensare che chi si trova in tale status è libero di legarsi già da febbraio 2023 ad un’altra compagine per il prossimo torneo. In realtà, nella fattispecie che riguarda i Galletti, la gran parte dei calciatori con il rapporto vicino al termine, ha superato i trent’anni ed ha un valore di mercato contenuto. Tuttavia, le decisioni non potranno comunque essere rimandate a lungo.

UNA SQUADRA CON VISTA 2023 Sono addirittura in undici che hanno il contratto in scadenza al 2023. Per alcuni, l’avventura in Puglia sembra irrimediabilmente al capolinea. È il caso, ad esempio, di Scavone e Paponi: il 35enne centrocampista bolzanino e il 34enne attaccante marchigiano sono stati sul mercato per l’intera campagna trasferimenti estiva, ma non hanno trovato una destinazione gradita, finendo con l’esclusione dalla rosa dei 18 over 21 iscrivibili in serie B. Una decisione sofferta, trattandosi di due protagonisti della promozione dalla C: la prospettiva è cercare una squadra che creda in loro fin dalla finestra di mercato di gennaio. Caso analogo riguarda Mazzotta e Gigliotti: il 33enne terzino sinistro a fine agosto ha rifiutato il passaggio al Monopoli, ritrovandosi in lista solo perché è sfumato l’arrivo di un altro laterale mancino, ma tra un mesetto la questione si riproporrà. Il centrale franco-argentino, invece, si ritrova in un reparto iper affollato ed è spesso finito fuori dalla lista dei convocati: facile che si cerchino acquirenti. Ampio il capitolo dei casi su cui il club dovrà intervenire a breve. Ricci, ad esempio, dovrebbe essere a breve blindato cin un rinnovo: a 26 anni, il mancino toscano sta confermando di valere la categoria. Altri titolari in scadenza sono Pucino e Botta. 31 anni il terzino destro, 32 il fantasista: un’età non più verdissima, ma nemmeno avanzata. Se ci fossero le condizioni e le volontà, una loro permanenza non sarebbe da escludere. Sono un po’ scalati nelle gerarchie Terranova e, soprattutto, Galano: è difficile immaginare un loro rinnovo, ma c’è ancora tempo per risalire la china. Particolare il caso di Ceter: il 24enne attaccante colombiano ha firmato in estate un contratto annuale che si rinnoverebbe automaticamente per altre tre stagioni al verificarsi di determinate condizioni. Tuttavia, per ora gli intoppi fisici gli hanno impedito di trovare spazio e continuità. Infine, il «paradosso» di Valerio Di Cesare e Mirco Antenucci: 39 anni il capitano, 38 il bomber. In teoria, data l’età avanzata, non ci si dovrebbe nemmeno porre la domanda, ma la tenuta fisica, la professionalità e lo straordinario rendimento palesato fin qui imporranno una riflessione.

IL «PATRIMONIO» Il ds Ciro Polito ha ripetuto più volte quanto sia importante che il Bari costruisca una base di calciatori di piena proprietà. Considerando che Mallamo, Benedetti, Folorunsho, Cangiano e Salcedo sono in prestito, gli elementi vincolati a lungo termine sono soltanto Zuzek e Schiedler (contratto fino al 2026), Caprile, Bosisio, Dorval e Cheddira (2025), D’Errico e Bellomo (2024, come Marras che, però, è destinato a partire). In futuro, quindi, serviranno investimenti per rimpolpare la rosa: chissà, forse già a gennaio.

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