Lecce
Corini e il risultato bugiardo: «Un pari sarebbe stato più equo»
Il sogno è ancora alla portata: cinque partite per provare a concretizzarlo
Centesima panchina in serie B amarissima, per Eugenio Corini, al termine di un match nel quale il suo Lecce, pur giocando alla pari con la Spal, non ha mai dato l’impressione di essere in grado di trovare del tutto il bandolo della matassa di una partita che è stata costantemente in salita. Il tecnico giallorosso è convinto che il risultato sia bugiardo ed «assolve» la propria formazione. «Quello ferrarese è un complesso di indubbia qualità - afferma il trainer bresciano - Entrambi i team hanno giocato con il chiaro intento di superarsi a vicenda. Per quanto è stato messo in mostra dalle due rivali nell’arco dell’intera contesa, un pareggio sarebbe stato senz’altro più equo».
A chi gli fa notare che ora il vantaggio sulla Salernitana si è ridotto ad una sola lunghezza, Corini replica: «A fine match ho parlato con i ragazzi. Ho detto che sono orgoglioso di loro, in quanto non dobbiamo dimenticare il percorso che abbiamo compiuto durante la stagione e tutte le volte che ci siamo ripresi ed abbiamo ricominciato il cammino. Il nostro sogno è ancora lì, alla nostra portata. Mancano cinque partite e proveremo a concretizzarlo».
Poi ammette che al Lecce, nel faccia a faccia con la Spal, sia mancato qualcosa. «Per portarci in seconda posizione - sottolinea - abbiamo effettuato una grande rincorsa, che ci è costata tante energie psico-fisiche. Più si sale in graduatoria e più diventa complicato mantenere la posizione. Siamo stati meno lucidi e meno incisivi di altre volte, ma ai ragazzi non posso muovere alcun rimprovero perché la prestazione del collettivo c’è stata».
L’allenatore dell’undici salentino si sofferma quindi sui due gol incassati dal Lecce, dopo tre partite nelle quali la sua formazione era riuscita a mantenere inviolata la propria porta, fatto abbastanza raro nell’annata agonistica 20202021: «Sapevamo che la Spal ha qualità balistiche nelle conclusioni dal limite e per questo avevamo previsto la massima attenzione per evitare i tiri da 20-25 metri. La rete dello 0-1, firmata da Valoti, però, è scaturita da un rimpallo fortuito. La sua qualità nel calciare ha fatto poi la differenza. La seconda è nata da una palla incrociata messa in mezzo dopo un corner, sulla quale è sempre difficile tenere bene la marcatura (con Okoli che, nell’occasione, ha sorpreso Lucioni, sovrastandolo nello stacco aereo ndr). Nel finale, abbiamo avuto noi una situazione analoga con Stepinski, ma purtroppo il suo colpo di testa ha colpito la traversa».
Sull’innesto di Tachtsidis per Majer ad inizio ripresa, Corini spiega: «A fine primo tempo, lo sloveno mi ha comunicato di sentirsi affaticato. Questo fatto mi ha indotto ad anticipare l’avvicendamento. Zan avrebbe potuto giocare al massimo altri 10’ circa. Panagiotis, è entrato bene, con l’atteggiamento giusto, ed ha fatto ciò che doveva. Sull’1-2, quando siamo stati costretti a salire ancora per provare a recuperare lo svantaggio, concedendo degli spazi, abbiamo retto bene anche ai contrattacchi avversari in campo aperto».
(foto Massimino)