Serie B

Adjapong, la freccia del Lecce alla ricerca della rete sfiorata

Antonio Calò

Il 22enne di Modena ha una velocità impressionante. Sabato, nel match con la Reggiana, è andato vicinissimo al gol

LECCE - Lungo la fascia destra, Claud Adjapong è la freccia del Lecce, una vera e propria scheggia. Il 22enne di Modena ha una velocità impressionante, alla quale abbina buone doti tecniche. Spesso è lui a costringere l’esterno alto della formazione avversaria sulla difensiva, per arginare le sue scorribande.

Sabato, nel match con la Reggiana, è andato vicinissimo al gol, ma la traversa glielo ha negato. «Peccato - dice - mi sarebbe piaciuto segnare. L’ho sfiorato già in un paio di gare, ma ancora non ho fatto centro. Il gioco di mister Corini permette a molti di noi di arrivare nell’area avversaria o a ridosso della stessa. Non solo agli attaccanti ed ai centrocampisti, ma anche ai difensori. Tra campionato e Coppa Italia, sono già undici i calciatori giallorossi ad avere fatto gol. Spero che giunga presto il mio turno».

Eugenio Corini gli ha dato la massima fiducia e lui la sta ricambiando. «Avevo bisogno di vivere una annata nella quale giocare con continuità . In questo primo scorcio di stagione ho disputato già più match della passata annata. Penso di avere fatto la mia parte, ma devo dare ancora molto di più. Con questo intento, in allenamento cerco sempre di aggiungere un tassello ulteriore a ciò che mi chiede il mister».

Ha le idee chiare sugli aspetti da migliorare del proprio modo di stare in campo: «Devo crescere soprattutto nella fase difensiva e devo riuscire ad essere più incisivo negli ultimi venti metri, servendo il passaggio giusto al compagno meglio piazzato».

In casa del Lecce, si lavora alacremente in vista della partita esterna di venerdì con il Chievo. «Si tratta di una grandissima squadra - sostiene il terzino - Siamo attesi da un confronto complicato, come del resto lo sono stati tutti quelli che abbiamo giocato sino ad oggi, al di là del risultato ottenuto. Quella clivense è una formazione difficile da affrontare, ma noi, d’altro canto, siamo consapevoli della nostra forza. Questo, però, non significa perdere di vista il valore di chi abbiamo di fronte».

Il roboante 7-1 rifilato alla Reggiana non deve fare dimenticare la realtà di un torneo che è equilibrato: «A Chiavari, con l’Entella, abbiamo vinto con un margine ampio. Poi ci sono state due settimane di sosta. In vista della gara con i granata, il mister ci ha chiesto concentrazione ed attenzione e noi abbiamo portato a casa un grande risultato. Questa circostanza, però, non ci deve assolutamente indurre ad abbassare la guardia. Anzi, venerdì dovremo alzare ancora l’asticella del nostro rendimento».

Le ultime due convocazioni nell’under 21 si sono concluse anzitempo: «Ho vissuto molto male queste situazioni, fermo restando che essere chiamati in azzurro è grandioso. Nel primo caso, per la positività di alcuni compagni, siamo stati 10 giorni tra camera, tamponi ed allenamento, per poi essere rimandati a casa. Davvero brutto. L’ultima volta, invece, per me è stato anche peggio. Ero reduce da 10 giorni in isolamento a Lecce ed ero certo di essere negativo al Covid-19, ma il test ha dato esito indeterminato. Così ho fatto ritorno nel Salento dove, per fortuna, i test seguenti hanno dato esito negativo».

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