La ricapitalizzazione

La lunga notte del Bari calcio. Cda a oltranza: l'incubo serie D

Nicola Pepe

Giancaspro vuole coprire i 4,5 milioni con un credito (di se stesso). Intanto il socio di minoranza, Paparesta, si è fatto da parte: nessun interesse alla maggioranza

BARI - Il primo passo lo ha fatto Gianluca Paparesta quando, nel primo pomeriggio, facendo rinascere il suo profilo Facebook, con un lungo post ha dichiarato la sua indisponibilità a non sottoscrivere l'eventuale quota di aumento di capitale del socio di maggioranza, Cosmo (Mino) Giancaspro, cioè i 4,5 milioni. E al tempo stesso ha reso noto anche il venir meno dell'interesse manifestato dalle persone secondo lui interessate al progetto Bari. Di suo, Paparesta, avrebbe fatto il versamento della sua quota, 28mila euro, parametrata alla partecipazione pari allo 0,66% di proprietà delle azioni. I motivi di tale sua presa di posizione? «Il sempre più prossimo rischio di mancata iscrizione al campionato, le certe prossime penalizzazioni e soprattutto la assoluta assenza di chiarezza e di comunicazione». Fine delle trasmissioni, della serie non ci sono soldi.

Ieri doveva essere la giornata determinante per dirimere una volta per tutte i dubbi relativi alla ricapitalizzazione del club biancorosso, che ha praticamente le ore contate. Ma il collegio sindacale ha chiesto un rinvio per esaminare sia la regolarità della sottoscrizione di Paparesta, sia quella di Giancaspro secondo il quale la ricapitalizzazione si potrebbe perfezionare attraverso il riconoscimento/trasferimento di un credito vantato da una società (riconducibile a se stesso). Questione sul quale il collegio sindacale ha chiesto approfondimenti aggiornando a martedì pomeriggio la riunione del consiglio di amministrazione.

Sta di fatto che il cda, convocato alle 16.,30, è slittato alle 18, poi alle 20 infine a tarda ora, alle 22.30 I termini per mettere tutto a posto dovrebbero scadere mercoledì a mezzanotte; ma, senza fatti concreti, cioè i soldi, per il Bari si profila il peggio. Per iscriversi al campionato la società deve essere ricapitalizzata, diversamente dovrà ripartire da zero. In due parole: serie D. Un incubo che sta allarmando i tifosi, una comunità di decine di migliaia di persone che hanno creduto e continuano a credere nei colori della maglia della loro squadra del cuore.

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