Il caso
Stp Brindisi, D’Agnello già a novembre denunciava: «Voci su un bando mirato, rivediamolo»
Caroli: «Concentrazione di potere nelle mani di Matarrelli, Emiliano faccia un reset»
«Abbiamo evidenziato tutta una serie di incongruenze legate alla durata dell’incarico (scollegato dalla durata in carica del cda), nonché ai requisiti obbligatori o preferenziali (da noi ritenuti troppo restrittivi) e alle errate modalità di valutazione. Il nostro contributo è stato quello di offrire indicazioni chiare e trasparenti al fine di evitare di dare adito a una ipotesi di bando mirato, zittendo il chiacchiericcio ormai dilagante». Così il vicepresidente della Stp, Pasquale D’Agnello (indicato dal Comune di Brindisi), nel novembre scorso a proposito del bando di selezione per la figura del direttore generale della società di trasporto pubblico. Questo passaggio era contenuto in una lettera che il componente del cda (in quota Casa dei moderati) aveva indirizzato al sindaco di Brindisi, Pino Marchionna, e al presidente della Provincia, Toni Matarrelli. Parole che, alla luce del polverone che si è alzato attorno alla nomina dell’ingegnera mesagnese Adelaide Fiorella Rodio, suonano sinistre.
Cosa aveva portato D’Agnello a parlare già otto mesi fa di «una ipotesi di bando mirato, zittendo il chiacchiericcio ormai dilagante»? La vicenda - come spiegato su queste colonne - merita approfondimenti e riflessioni per almeno due aspetti. Il primo attiene al fatto che Rodio, negli ultimi anni, ha svolto il ruolo di consulente per l’Autorità idrica pugliese, presieduta da Matarrelli, che è anche sindaco della città di nascita della ingegnera e socio di maggioranza della Stp. Non c’è nulla di illegittimo in tutto questo: solo una serie di coincidenze che fanno riflettere. Il secondo aspetto, invece, inerisce il fatto che Rodio ha dichiarato di aver ricoperto dal 2017 al 2021 la carica di direttore generale presso una società di trasporti (la Sais Autolinee di Palermo) che aveva più di 200 dipendenti. Requisiti, questi, richiesti obbligatoriamente dal bando della Stp.
Nell’articolo di ieri si è sottolineato che gli unici dati disponibili sul numero di addetti nella Sais sono quelli dell’ultimo triennio, contenuti nella visura camerale, dai quali risultano meno di 200 dipendenti. E dal 2017 al 2021? La Stp, replicando all’articolo della Gazzetta, si è limitata a dire che «il Rup, al fine di accertare la veridicità delle dichiarazioni rese dalla candidata, ha acquisito l’attestazione da parte della società di provenienza della candidata sulle dimensioni aziendali degli anni 2017-2018 e 2019, in cui la candidata era direttore generale. Il Rup ha quindi trasmesso il carteggio alla Commissione, che ha ammesso la candidata a sostenere il colloquio finale».
Sulla nomina di Rodio e sugli incarichi a vari professionisti mesagnesi tra Stp, Autorità idrica pugliese e Provincia (a capo della partecipata Santa Teresa c’è un altro mesagnese, Gianluca Aresta), si registra anche un «fuoco amico» da sinistra. L’ex presidente della Provincia e attuale consigliere comunale di Avs, Riccardo Rossi, afferma che «il ruolo di direttore generale per una società come la Stp è importante e delicato. Occorre quindi massima trasparenza e correttezza. Chiedo pertanto che vengano forniti tutti i chiarimenti sui requisiti della persona individuata a valle della procedura di selezione. Per questo chiederò che nella commissione consiliare competente sia audito il rappresentante del Comune nel cda della Stp per avere tutti i chiarimenti e le informazioni su questa procedura». Sulla stessa lunghezza d’onda il consigliere regionale di FdI, Luigi Caroli, che si aspetta «una presa di posizione chiara del socio di minoranza, ossia del Comune di Brindisi». Rispetto alle denunce dell’ex sindaco di Mesagne, Pompeo Molfetta, sui numerosi incarichi affidati dall’Autorità idrica pugliese a professionisti mesagnesi (anche al testimone di nozze di Matarrelli), Caroli afferma: «In effetti, sembra che si sia davanti a una sorta di cerchio magico mesagnese, derivante da una concentrazione di potere e ruoli nelle mani di una singola persona. Sarebbe opportuno che Emiliano prendesse posizione su questo. C’è bisogno di un reset». Il segretario cittadino di FdI, Massimiliano Oggiano, sostiene che vada «acceso un faro sul sistema Matarrelli, che poi è lo stesso di Emiliano. Ma andrebbero accesi dei fari anche su chi è complice politicamente, seppure su fronti opposti». «Vi siete chiesti perché non si riesce ad avere una degna opposizione a Matarrelli? Perché ha creato un sistema di potere - prosegue Oggiano - che in maniera silente e sotterranea condiziona l'ambiente politico in cui opera, con elargizione di incarichi diretti o creando aspettative per una platea trasversale». Infine, rispetto alla vicenda Stp, Oggiano si chiede «se la Provincia e il Comune di Brindisi, in qualità di soci, abbiano svolto un minimo di attività di controllo».