economia e lavoro

Vertenza Eni - Versalis, lunedì il giorno della verità

NICOLA BELLANOVA

Vertice al Mimit. Lo stabilimento di Brindisi dovrebbe chiudere entro il mese di marzo

BRINDISI - La vertenza Eni – Versalis si affronta con l’unità di intenti a vari livelli sindacali e istituzionali. E i rappresentanti sindacali di Cisal, Ugl e Confsal, all’indomani dell’incontro nella sede della Regione Puglia, hanno apprezzato il governatore Michele Emiliano pronto a incontrare i rappresentanti del governo. Il summit tra Emiliano e il ministro Adolfo Urso è in programma oggi, mentre il tavolo governativo è convocato per il prossimo 10 marzo. «Esprimiamo apprezzamento per l’impegno e lo sforzo del presidente della Regione Emiliano che con le istituzioni locali brindisine ha inteso ascoltare la voce di tutti – sostengono Massimo Pagliara di Cisal, Davide Sciurti di Confsal Fismic e Damiano Flores di Ugl -. Anche alla luce delle dichiarazioni conclusive del presidente, nelle quali si impegna ad interloquire con il ministro Urso, per rappresentare uno scenario industriale in gravissima crisi , tutti i presenti hanno ritenuto di dare il massimo supporto sindacale affinché giunga forte a Roma un messaggio chiaro della unità territoriale». Al tavolo tecnico si sono seduti il presidente Emiliano, il presidente della task force Leo Caroli, l’assessore regionale Serena Triggiani, il sindaco di Brindisi Giuseppe Marchionna, il presidente della Provincia Toni Matarrelli, il consigliere comunale Pasquale Luperti e i sindacati con i rappresentanti aziendali.

Siderurgia, chimica, energia osservate speciali Proprio le organizzazioni sindacali, dopo aver ascoltato le preoccupazioni di Caroli in merito all’assenza di un piano industriale nazionale che non garantisce una visione strategica e occupazione per i comparti dell’industria pesante (siderurgia, chimica, energia) sul territorio, dopo l’abbandono della chimica di base e la prospettiva di chiusura degli impianti, hanno posto alcuni quesiti. «Questa situazione solleva una questione fondamentale: che ruolo devono giocare gli asset strategici in settori chiave come l’energia, la chimica e la siderurgia in Italia? Questi settori sono cruciali per l’economia nazionale, e il governo ha una responsabilità decisiva nel pianificare e orientare le politiche industriali per garantire non solo la sostenibilità economica ma anche quella ambientale e sociale».

La preoccupazione in ogni caso è forte tra le istituzioni alla luce delle confermate voci di una fermata di Eni Versalis entro il mese di marzo. «Serve un protocollo di intesa istituzionale che metta in garanzia i livelli occupazionali dei diretti ed in particolare dell’indotto ed avere maggiori elementi sugli investimenti previsti sulla gigafactory sino ad oggi considerati abbastanza nebulosi».

L’incontro romano di lunedì 10 Ma veniamo all’incontro di lunedì 10. Si terrà al Mimit, alle 16 a Palazzo Piacentini. Parteciperanno rappresentanti di Eni Versalis, le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Puglia, Sicilia, Veneto e le organizzazioni sindacali. La riunione è stata convocata dopo la firma del verbale di intesa tra l’azienda del gruppo Eni e i sindacati sul piano di riconversione industriale, che garantisce la continuità occupazionale, il mantenimento delle produzioni a valle del cracking e che si fonda su un modello di sostenibilità industriale. Il confronto si inserisce nel percorso avviato con i due tavoli tecnici dedicati ai siti regionali di Sicilia e Puglia.

Pronti alla mobilitazione Ma i sindacati mantengono in ogni caso la guardia alta, come si evince dalle parole della segretaria generale della Cgil Puglia Gigia Bucci: «Qualora dal ministro Urso non dovessero arrivare impegni e risposte che vanno su questa strada, crediamo ci siano tutte le condizioni per una grande mobilitazione regionale che coinvolga anche istituzioni e forze politiche, che chiami tutti i cittadini oltre che lavoratori e lavoratrici alla difesa dei siti industriali e dell’occupazione. Di chi oggi lavora ed è coinvolto in queste crisi produttive ma anche per un garantire in futuro prospettive di sviluppo e di lavoro qualificato in segmenti innovativi ai tanti giovani che scelgono di emigrare per trovare condizioni dignitose di impiego». Bucci si è espressa in tal senso dopo i tavoli tematici tenuti a Bari dalla Regione Puglia non solo sulla vertenza Eni Versalis di Brindisi ma anche su Acciaierie di Taranto (ex Ilva), Leonardo di Grottaglie e Foggia e sistema automotive che in Puglia è dislocato su più province e interessa oltre 6000 occupati.

Il Cobas invece, sempre a margine dei tavoli tematici regionali,ha invocato uno sciopero generale, alla presenza di tutte le istituzioni, che blocchi il Petrolchimico.

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