Il caso
Appello omicidio Stasi a Francavilla: «Perizia sull’imputato»
La richiesta è stata formulata dal difensore di Luigi Borracino
FRANCAVILLA FONTANA - Rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale con richiesta di perizia per accertare il «grado di responsabilità» dell’imputato Luigi Borracino, che all’epoca dei fatti non aveva ancora raggiunto la maggiore età.
Per il difensore di Luigi Borracino, condannato dal Tribunale per i minorenni di Lecce a 20 anni di reclusione (al netto del riconoscimento della riduzione per la scelta del rito abbreviato), la valutazione è un passaggio necessario nel processo d’appello sull’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne francavillese ucciso con due colpi di pistola davanti al portone della sua abitazione, in via Occhi Bianchi, il pomeriggio del 9 novembre 2022.
La prima udienza del processo d’appello si svolgerà il prossimo 26 marzo e in quella occasione l’avvocato Maurizio Campanino illustrerà ai giudici la richiesta avanzata, tenuto conto della giovane età dell’imputato, arrestato dai carabinieri e condotto nella casa circondariale di Brindisi il 22 maggio del 2023.
La perizia era stata già avanzata dal penalista in occasione dell’udienza preliminare e venne respinta.
Il Tribunale dei minorenni di Lecce, presieduto da Lucia Rabboni, ha ritenuto Borracino «capace di intendere e volere al momento dei fatti», tenuto conto di quanto emerso dalle intercettazioni disposte nell’inchiesta.
All’imputato Luigi Borracino sono state contestate le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.
Quanto alla prima aggravante, nelle motivazioni della sentenza di primo grado, depositate il 9 settembre del 2024, si legge che l’imputato «ha dimostrato una non comune capacità a delinquere, che è emersa dalla lucida preordinazione dell’omicidio, peraltro ai danni di una persona considerata amica».
Per il difensore di Luigi Borracino, invece, non sussiste la premeditazione perché il ragazzo non voleva uccidere.
Sparò solo per spaventare Paolo Stasi.
Quanto ai futili motivi, nella sentenza il movente è riconducibile al debito di 5mila euro per il consumo di marijuana, non pagata dal 19enne francavillese e da sua madre.
La donna, assieme al marito e alla figlia, è rappresentata dall’avvocato Domenico Attanasi.
Luigi Borracino sarà sentito dalla Corte d’Assise di Brindisi in occasione della prossima udienza, che è stata fissata il 21 gennaio.
Davanti ai giudici togati e popolari è imputato Cristian Candita, 23 anni, di Francavilla Fontana, accusato di concorso nell’omicidio per aver accompagnato in auto Luigi Borracino, quel pomeriggio, nei pressi dell’abitazione di Paolo Stasi.
Anche Cristian Candita è difeso dall’avvocato Campanino.