la storia

Francavilla Fontana, sì all’esame di Borracino dopo la dura condanna per l'omicidio di Paolo Stasi

STEFANIA DE CRISTOFARO

La Corte d’Assise ha disposto l’acquisizione di una «nuova prova» nel processo sull’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne ucciso con due colpi di pistola il 9 novembre 2022 davanti al portone di casa

FRANCAVILLA FONTANA - La Corte d’Assise ha disposto l’acquisizione di una «nuova prova» nel processo sull’omicidio di Paolo Stasi, il 19enne di Francavilla Fontana ucciso con due colpi di pistola il pomeriggio del 9 novembre 2022 davanti al portone dell’abitazione in cui viveva con la famiglia, in via Occhi Bianchi. Nuova prova costituita dall’esame di Luigi Borracino che, per l’omicidio del ragazzo, è stato condannato a 16 anni di reclusione dal Tribunale per i minorenni di Lecce, ai quali sono stati aggiunti quattro anni per lo spaccio di droga, a conclusione del processo celebrato con rito abbreviato.

L’ascolto di Borracino, che ha ammesso di aver sparato ma senza voler uccidere, è stato chiesto nel corso dell’udienza di ieri dal difensore Maurizio Campanino, lo stesso che assiste Cristian Candita, imputato davanti alla Corte d’Assise con l’accusa di concorso nell’omicidio del 19enne, avendo accompagnato in auto Borracino, che all’epoca non era ancora maggiorenne. Sia la Procura di Brindisi che quella dei Minorenni contestano le aggravanti della premeditazione e dei futili motivi.

Alla richiesta avanzata da Campanino si sono opposti l’avvocato Domenico Attanasi che rappresenta i genitori e la sorella di Stasi, in veste di parti civili, e l’avvocato Francesco Monopoli in qualità di difensore della madre del 19enne, imputata con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Secondo i penalisti, l’esame è inammissibile essendo stato «già chiuso il processo di acquisizione delle prove». Attanasi ha ricordato che sono state acquisite le dichiarazioni rese da Borracino in fase di indagine. Per il pm Giuseppe De Nozza, l’esame di Borracino è «fondamentale per la ricostruzione dei fatti». Dello stesso avviso è stata la Corte presieduta da Maurizio Saso, che ha accolto la richiesta dopo una breve camera di consiglio, anche tenuto conto del fatto che è stata depositata l’integrazione della perizia relativa alla trascrizione delle intercettazioni, sia telefoniche che fra presenti.

Borracino sarà quindi ascoltato in udienza il prossimo 21 gennaio. L’11 febbraio parola al pm per la requisitoria. Per Borracino, intanto, l’avvocato Campanino ha depositato il ricorso in appello contro la condanna a 20 anni, chiedendo una riduzione della pena, tenuto conto della giovane età dell’imputato e dell’incensuratezza, oltre che del vincolo di continuazione dei reati. Il difensore ha chiesto anche la perizia per accertare la capacità di discernimento del ragazzo, respinta dal gup del Tribunale dei minorenni.

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