Giornate fai
Effetto G7, al castello Svevo di Brindisi è boom di visite
Mille e 300 visitatori in due giorni, ma tanti costretti ad andar via. Gli stranieri volevano vedere le sale dove hanno cenato i potenti del mondo
L’effetto G7 ha tirato un brutto scherzo al Fondo ambiente italiano. Il castello Svevo, sabato e domenica, è stato al centro delle Giornate Fai, ed è stato letteralmente preso d’assalto.
In tanti, venuti da ogni parte della Puglia e oltre, hanno dovuto rinunciare alla visita del maniero. Sono stati 1.300 gli accessi ufficiali che è riuscito a garantire il Fai nei due giorni.
Tanti anche gli stranieri, complice la presenza di crocieristi nella giornata di domenica.
Il percorso guidato è stato garantito dagli studenti delle scuole brindisine, che hanno condotto i visitatori nella sala del San Marco, nella quale è stato possibile ripercorrere le pagine di storia scritte in oltre cento anni di attività dai Fucilieri italiani, con preziosi cimeli testimoni dell'importanza di Brindisi e del ruolo della città per la marineria italiana. Ad arricchire la visita, anche la mostra fotografica legata all'anniversario dell'insediamento del Battaglione San Marco in città, avvenuto nel giugno di cinquant'anni fa con una cerimonia solenne che rimase nel cuore di tutta la popolazione.
«Abbiamo registrato molti più accessi rispetto all’immaginato - ammette Beniamino Attoma, capo delegazione del Fondo ambiente italiano per la provincia di Brindisi -. Domenica abbiamo garantito ininterrottamente ingressi dalle 10.15 fino a che non ha fatto buio, organizzando gruppi di 30 persone ogni 20 minuti. Alla fine, domenica pomeriggio abbiamo dovuto far entrare gruppi di 80 persone per provare a evadere il gran numero di richieste, ma purtroppo non ci siamo riusciti».
A peggiorare le cose, l’impossibilità di prenotare la visita online. L’unica modalità era quella di registrarsi sul momento, circostanza che ha contribuito ad allungare i tempi e accrescere la lunghezza della fila.
«Molti sono venuti da fuori, il numero di brindisini - racconta Attoma - era abbastanza contenuto. Tanti sono giunti dalle altre province del Salento e dal nord della Puglia, ma molti erano anche gli stranieri. È stato sicuramente merito del G7, anche perché francesi e canadesi ci chiedevano espressamente di visitare i luoghi dove sono stati Macron e Trudeau, esprimendo anche commenti coloriti e molto divertenti. Siamo davvero molto contenti, anche se ha rappresentato un grosso dispiacere il fatto di aver dovuto mandare via tanta gente. Il castello, comunque - conclude Attoma - è piaciuto molto: abbiamo ascoltato tanti commenti di turisti che raccontavano anche a telefono di aver visitato un castello di grande interesse».