Le rivendicazioni
Voli civili, è derby Brindisi-Taranto
Il capogruppo regionale di FdI reclama un ruolo di primo piano per l’Arlotta
BRINDISI - Il capogruppo di FdI alla Regione, Renato Perrini, rivendica a gran voce l’apertura dell’aeroporto di Grottaglie ai voli civili, rinfocolando l’atavico scontro tra il territorio tarantino e quello brindisino. «Ho denunciato più volte l’inefficienza del presidente Michele Emiliano e soprattutto - attacca Perrini - le disparità rispetto agli altri aeroporti. Noi non ci stiamo a fare la cenerentola dei trasporti, e di quello aereo in particolare, da cui dipendono la mobilità a lungo raggio dei pugliesi e l’incoming dei turisti italiani e stranieri. I dati dimostrano sempre più la forza attrattiva di Taranto e provincia. Ma la tendenza di sviluppo del territorio tarantino appare fortemente rallentata dall’assenza di un aeroporto, o meglio, di voli civili».
Raggiungere lo spazio grazie ai vari investimenti regionali sull’Arlotta «è di grande interesse, ma non rappresenta la priorità del momento», afferma il capogruppo dei meloniani. «Ritengo perciò che la Regione Puglia e Aeroporti di Puglia debbano rivalutare il sito di Grottaglie, che è determinante per il decollo, nel vero senso della parola, della provincia di Taranto e tutte le azioni possibili verranno messe in campo affinché questo avvenga. Per questo motivo ho protocollato una lettera al presidente di Aeroporti di Puglia, Antonio Vasile, per fare con lui un sopralluogo in un clima di collaborazione istituzionale».
Il presidente provinciale di FdI Brindisi e consigliere regionale, Luigi Caroli, preferisce non inserirsi nella discussione e focalizzarsi sulle richieste di potenziamento dell’aeroporto di Brindisi. «Continuo a chiedere alla Regione e ad Aeroporti di Puglia il potenziamento degli spazi dell’aerostazione di Brindisi e dei parcheggi. Devo pensare a casa mia e non giudicare quanto accade a casa degli altri. Ci sono tanti aspetti da migliorare. Spesso accade che in presenza di volumi di traffico importanti, si registri una carenza di veicoli a noleggio. Occorre trattare con le società di noleggio delle auto per calmierare i prezzi. Attendo inoltre dalla Regione e dalla Stp risposte in merito alla richiesta di garantire collegamenti meglio articolati verso l’entroterra brindisina. Nell’ultima commissione regionale abbiamo chiesto che l’aeroporto di Brindisi venga ampliato proporzionalmente alla crescita dei traffici». E sulla rivendicazione del sindaco Pino Marchionna di ottenere da Aeroporti di Puglia parità di trattamento rispetto ai contributi economici che garantisce al teatro Petruzzelli e alle sponsorizzazioni sul territorio barese, Caroli si dice pronto «ad accompagnare il sindaco dal presidente Vasile per supportare queste giuste rivendicazioni».
Anche il coordinatore cittadino di FdI, Cesare Mevoli, non biasima le parole di Perrini: «A parti invertite farei lo stesso, né posso dichiarare guerra a un amico solo perché cerca di difendere il suo territorio. Detto ciò, l’aeroporto Papola è comunque tre passi avanti. La fortuna di Brindisi è di servire Lecce, cosa che Grottaglie non potrebbe fare nella stessa maniera. Dobbiamo sopperire alla debolezza istituzionale di Brindisi con il peso politico di Lecce».
Il pressing da Taranto, insomma, si fa sempre più insistente. Qualche mese fa il sindaco Rinaldo Melucci disse di voler organizzare «una raccolta di firme che coinvolga persone, imprese, associazioni, stakeholder, per chiedere che anche nell’aeroporto Taranto-Grottaglie vi sia l’attivazione dei voli di linea per passeggeri».
La partita coinvolge anche la neonata Camera di commercio Taranto-Brindisi. L’uscente commissario dell’ente camerale brindisino, Tony D’Amore, nei mesi scorsi parlò di uno «scippo» di voli ai danni dell’aeroporto del Salento avallato dal nuovo organismo camerale a maggioranza tarantina. «Temo che la Camera di commercio - disse - si disimpegnerà rispetto alla battaglia condotta in questi anni per la parità di condizioni, investimenti, servizi e costi tra l’aeroporto del Salento e quello di Bari per spingere invece sull’apertura ai voli civili dell’aeroporto di Grottaglie. Una scelta che produrrebbe una dispersione dei traffici e una antieconomicità che giustificherebbe ancora maggiormente le scelte politiche regionali atte a potenziare solo il grande aeroporto di Bari».