Il caso
Ceglie Messapica, il Tar sospende l'internalizzazione del centro di riabilitazione San Raffaele
Dopo la legge che dispone il passaggio all'Asl Brindisi. L'udienza si terrà il 4 settembre. La Fondazione: «Piena fiducia nelle istituzioni»
BRINIDISI - Il Tar ha sospeso fino al 4 settembre l'esecuzione del provvedimento della Asl di Brindisi di internalizzazione del servizio di riabilitazione del centro di Ceglie Messapica, gestito dalla fondazione San Raffaele. Lo rende noto la stessa Fondazione precisando che il Tar, accogliendo l’istanza della Fondazione, ha sospeso provvisoriamente l’efficacia del provvedimento del 19 luglio del direttore generale della Asl di Brindisi «con cui si disponeva il subentro a far data dal 22 Luglio 2024 della parte pubblica nella gestione del Centro di Riabilitazione Ospedaliera di Ceglie Messapica».
Il Tar - sottolinea la Fondazione - «sospende quindi provvisoriamente l’efficacia dei provvedimenti impugnati, e di ogni altro atto ad essi connessi, e fissa per la trattazione collegiale dell’istanza cautelare la Camera di Consiglio del 4 Settembre 2024». «La Fondazione San Raffaele - conclude la nota - conferma così piena fiducia nelle istituzioni competenti».
«Nonostante gli sforzi di spiegazione compiuti dall’avvocatura regionale, chiamata a rispondere in qualche ora, il Tar di Lecce ha sospeso sino al 4 settembre l'esecuzione del provvedimento d’internalizzazione per un motivo a dir poco incredibile: la Asl di Brindisi non avrebbe posti alternativi disponibili per quel tipo di malati se la Fondazione San Raffaele non prestasse la propria collaborazione nelle more del l’internalizzazione. Ma com'è possibile?». Lo dichiara il presidente della commissione regionale Bilancio e programmazione Fabiano Amati.
«La struttura è della Asl Brindisi - dice - la funzione della riabilitazione appartiene al Perrino, ospedale pubblico, e in caso di mancata collaborazione non si saprebbe dove allocare i pazienti? È mai possibile che la struttura della Asl vada bene come luogo di cura se a gestirla è la Fondazione San Raffaele, mentre non va più bene se a gestirla è la stessa Asl proprietaria, con il proprio personale e avvalendosi del personale (in via di transito) della Fondazione San Raffaele? Ma che modo di ragionare è questo. Eppure il Centro di Ceglie è un centro regionale, gestito dalla Asl Brindisi, a cui si rivolgono tutti i cittadini della Regione».
«Che senso ha - chiede Amati - qualificarlo come Centro regionale e poi invece pretendere l’autosufficienza di posti per tutti i cittadini della regione, soddisfacendolo però nell’ambito della dotazione di posti letto della Asl più piccola della Puglia? Il Tar non ha probabilmente colto che il San Raffaele non è una struttura accreditata o convenzionata, ma un reparto del Perrino di Brindisi, a disposizione della sanità pubblica regionale».