Il caso

Fasano, assolti perché occuparono la casa popolare per necessità

Mimmo Mongelli

La coppia non aveva disponibilità economiche

FASANO - Occuparono una casa popolare ma il giudice, riconoscendo lo stato di necessità in cui agirono, li ha assolti. A finire sotto processo dinanzi al tribunale di Brindisi (giudice Valerio Fracassi) è stata una coppia di fasanesi. Lui ha 21 anni, lei ne ha 19. Entrambi sono stati difesi dall’avvocato Umberto Sforza. I due giovani erano finiti alla sbarra per aver «arbitrariamente invaso, al fine di occuparlo» un appartamento ubicato in via Nenni, zona di edilizia popolare di proprietà dell’ente Arca Nord Salento. Alla denuncia dei due occupanti abusivi era seguita, da parte del pubblico ministero titolare del fascicolo di indagine, la citazione diretta a giudizio. La sentenza è arrivata il 20 giugno scorso. L’occupazione abusiva della casa popolare da parte della giovane coppia è un dato di fatto.

Tuttavia - è la conclusione a cui è arrivato il tribunale accogliendo le tesi difensive dell’avvocato Sforza - nel loro caso «va applicata la causa di non punibilità prevista dall’articolo 131 bis del codice penale». «Nei reati per i quali è prevista la pena detentiva non superiore nel minimo a due anni - recita il codice - la punibilità è esclusa quando, per le modalità della condotta e per l’esiguità del danno o del pericolo, l’offesa è di particolare tenuità e il comportamento risulta non abituale». «Al riguardo - ha scritto il giudice nella sentenza con cui ha assolto la giovane coppia di Fasano - deve rilevarsi che il fatto è avvenuto per le precarie condizioni economiche e la necessità di reperire un’abitazione. Vanno inoltre considerate le particolari condizioni personali degli imputati, evidenziate già in sede di graduazione dell’esecuzione del rilascio. Vi è poi la cessazione della permanenza per il rilascio dell’immobile». Per questi motivi il tribunale ha dichiarato il non luogo a procedere nei confronti dei due giovani fasanesi. Per completezza di cronaca va aggiunto che quando la coppia ha occupato l’immobile di proprietà dell’Arca Alto Salento, la giovane era in stato di gravidanza. Anche questa circostanza ha pesato nella decisione del giudice.

Privacy Policy Cookie Policy