La tragedia

Villa Castelli, 81enne uccide il vicino e poi si suicida: sarà lutto cittadino

Mimmo Mongelli

Il sindaco Barletta: «Sembra tutto così assurdo, irreale»

VILLA CASTELLI - Il giorno dopo la tragedia resta lo sgomento di un’intera comunità. Villa Castelli è in lutto.

Nelle parole del sindaco Giovanni Barletta è impresso lo sgomento e il dolore di tutti. «Non appena sarà resa nota la data dei funerali di Nicola Lacorte - dice il primo cittadino alla Gazzetta - ufficializzerò il lutto cittadino. Non riesco a capacitarmi di quello che è successo: mi sembra tutto così assurdo, irreale».

La ricostruzione di quello che l’altra mattina è successo in contrada Montescotano, a poche centinaia di metri dalla strada provinciale che collega Villa Castelli a Ceglie Messapica, è per inquirenti e investigatori drammaticamente “semplice”: Nicola Lacorte, 53 anni, imprenditore edile, sposato e padre di due figli, è stato freddato davanti al vialetto che conduce alla sua abitazione da Carmelo Cantoro, 81 anni. Dopo l’omicidio il pensionato, che vive in un villino attiguo a quello dove viveva la vittima si questa assurda follia, ha rivolto contro se stesso il fucile da caccia con cui aveva tolto la vita al suo vicino e ha premuto il grilletto. La rosa di pallini gli ha squarciato il petto e lo ha ucciso seduta stante.

L’omicidio-suicidio è stato preceduto da un litigio. L’ennesimo. Sempre per questioni di poco conto, legate a ruggini di vicinato. Al diverbio sono seguite le detonazioni – 3/4 – e la telefonata disperata del figlio di Nicola Lacorte al 112, il numero di pronto intervento dei Carabinieri. Alla telefonata è seguita un’ultima detonazione, quella della fucilata con cui l’omicida si è tolto la vita.

Nicola Lacorte era una persona molto conosciuta e stimata a Villa Castelli, dove era tornato a vivere cinque anni fa dopo che per anni aveva lavorato nel Nord Italia.

«L’ultima volta – ricorda il sindaco – ho parlato con lui 3/4 giorni prima che perdesse la vita. Abbiamo affrontato questioni inerenti il suo lavoro. Era, come sempre, sereno e propositivo. Non ho parole per esprimere il mio dolore e la mia angoscia per quello che stanno vivendo la moglie, i figli e gli anziani genitori».

A Villa Castelli tutti sono sconvolti.

«Nicola era un uomo d’oro. Un grande lavoratore - racconta un amico della vittima - molto legato alla sua famiglia. Era tornato da qualche anno a Villa Castelli, dopo alcuni anni al Nord».

I funerali delle due vittime di questa assurda follia non sono ancora stati fissati. Il giorno dell’omicidio-suicidio, una volta che gli investigatori in camice bianco hanno ultimato i rilievi e il pm Luca Miceli ha dato il nulla osta le due salme sono state portate nell’obitorio del cimitero di Francavilla Fontana.

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