Lo scenario
Brindisi, tanti turisti stranieri in vacanza, ma il rincaro dei voli limita le presenze
Secondo gli operatori del settore così si frena il numero di prenotazioni
Brindisi, con il suo territorio, il suo paesaggio e le sue bellezze naturali, si riscopre meta di turisti.
In città, infatti, se ne vedono tantissimi e non si tratta solo ed esclusivamente di croceristi, nè tanto meno di gente in transito (visitatori, cioè, di passaggio, come nel caso di coloro che si imbarcano per la Grecia e l’Albania), ma di vero e proprio turismo stanziale (e per lo più straniero), con permanenza nelle strutture recettive (siano essi alberghi, Bed & Breakfast o case vacanza) che non è mai inferiore ai 2-3 giorni.
E’ un fenomeno - se così si può chiamare - che forse non ha precedenti nella storia di Brindisi e che, proprio per questo, va incentivato nel miglior modo possibile, affinchè la città si scrolli di dosso l’etichetta di località esclusivamente di passaggio per la presenza di porto e aeroporto.
Nella maggior parte dei casi, si opta per i B&B e sono proprio tali strutture recettive ad avere il polso della situazione: “Diciamo che la presenza turistica - afferma Giuseppe Albertini De Giorgio, presidente dell’associazione “B&B in rete Brindisi” - è aumentata considerevolmente negli ultimi due anni e devo dire con franchezza che non me l’aspettavo, in considerazione del fatto che la nostra città non è una vera e propria meta turistica, anche se ha tutte le caratteristiche e le potenzialità per esserlo. Ma, se per un verso è cresciuta la permanenza media in città, per l’altro sono invece diminuite lo scorso mese di giugno e quello in corso le prenotazioni. Il motivo? Io credo dipenda dal rincaro dei voli: non c’è altra spiegazione, anche perchè non sono pochi i casi di cancellazione dopo aver prenotato la camera. Bisognerebbe porre un argine a questi aumenti perchè non tutti si possono permettere spese folli”.
In molti casi si tratta di stranieri: “Si, soprattutto francesi - sottolinea Albertini De Giorgio -, ma anche inglesi, tedeschi, olandesi, islandesi, spagnoli e qualche sudamericano e tutti hanno espresso ed esprimono apprezzamenti per le bellezze di cui dispone Brindisi. Davvero pochi, invece, gli italiani”.
Un po’ meno... entusiasta il commento di Andrea Libardo: “Si parla tanto in questo periodo di boom di turisti stranieri a Brindisi - dice al riguardo il gestore del B&B “Zenthe”, ubicato in centro -. Io ci andrei cauto, non nel senso che non vi sia riscontro, ma per il fatto che un’elevata presenza, con relativo sold out, si registra solo in determinati periodi. Niente a che vedere, per dirla tutta, con le mete tradizionali quali Polignano, Monopoli, Cisternino, Alberobello e via discorrendo. Piuttosto, non sono pochi i turisti che si lamentano. C’è chi ha espresso disappunto per il livello di inglese bassissimo nei ristoranti e in giro, chi per il centro storico non chiuso al traffico, chi ancora per la sporcizia e chi, infine, per un ufficio turismo a Palazzo Nervegna che non è mai aggiornato con gli eventi in programma, a tal punto che non c’è la possibilità per un singolo organizzatore di eventi di pubblicizzarlo magari all’interno di una bacheca”.