Sanità
Francavilla Fontana, Ostetricia verso lo stop a tempo indeterminato
Crisi profonda. La Asl Br/1 ammette che le procedure finora avviate per reperire medici hanno avuto esito negativo
FRANCAVILLA FONTANA - Ostetricia di Francavilla: dalla «chiusura temporanea» alla chiusura a tempo indeterminato. È un tunnel del quale non si riesce a intravedere l’uscita quello imboccato dalla Sanità brindisina con la chiusura, a metà dello scorso aprile, del reparto di Ostretricia e Ginecologia di Francavilla Fontana.
Una chiusura dovuta alla carenza di personale che già da mesi stava penalizzando la qualità dei servizi non solo a Francavilla Fontana ma anche negli altri presìdi della provincia, ad iniziare dall’ospedale Perrino di Brindisi dove innumerevoli erano state le situazioni di emergenza, soprattutto al Pronto soccorso, in alcuni casi sfociate in inchieste della magistratura tutt’ora in atto.
Ma anche una chiusura che - scondo quanto la stessa direzione si affrettò ad assicurare al momento del provvedimento, firmato dalla sera alla mattina - avrebbe dovuto essere temporanea: «fino al 15 maggio», scrisse la Direzione della Asl di Brindisi in comunicato il giorno dopo l’avvenuta chiusura. Bene, oggi, 5 giugno, sappiamo non solo a Francavilla Ostetricia non è stata riaperta come a suo tempo messo nero su bianco ma, addirittura, si scopre che - e questo è l’aspetto più inquietante della vicenda - non c’è più neanche una previsione di massima sulla possibile riapertura del reparto, come si evince da una nota diffusa nelle scorse ore dalla Asl in cui, di fatto, si da conto dei tentativi fallimentari esperiti in queste settimane per poter colmare le carenze di personale.
E nel frattempo - particolare non non secondario - è accaduto pure che una donna incinta di Francavilla Fontana sia stata costretta a Partorire in auto, nel tentativo di raggiungere a tutta velocità l’ospedale di Taranto. Un fatto che ha destato ulteriore indignazione nell’opinione pubblica, oltre alle dure prese di posizione da parte dei consiglieri regionali Fabiano Amati (Azione) e Massimiliano Di Cuia (Forza Italia) nei confronti della Regione Puglia per le modalità con cui viene gestita la vera e propria emergenza in atto nel Brindisino.
«Il management aziendale - prova a giustificarsi in una nota la Asl di Brindisi, che ovviamente è tenuta a muoversi secondo le indicazioni ed i criteri fissati dalla Regione della - ha attivato, fin dal 2022, tutte le procedure amministrative finalizzate al superamento delle criticità e quindi alla riapertura dell’unità operativa». Procedure che però «ad oggi - fa sapere sempre la Asl - non hanno consentito di colmare le carenze di organico: due procedure concorsuali ordinarie nel 2022; una procedura concorsuale a gennaio 2023; una richiesta di utilizzo delle graduatorie concorsuali delle altre aziende sanitarie della regione a gennaio 2023: alle convocazioni nessuno ha accettato l’incarico; un’ulteriore richiesta di disponibilità alle altre Asl ad aprile 2023, supportata da una nota di invito della Regione, senza esito; un avviso per medici in quiescenza ad aprile 2023, senza esito».
E ancora: «In ultimo, la già citata procedura concorsuale bandita a gennaio 2023 e conclusa nei giorni scorsi non si è - scrive a chiare lettere la Direzione Asl - per il momento rivelata risolutiva: alla convocazione immediata, non tutti gli idonei selezionati si sono presentati e alcuni hanno chiesto un rinvio per il breve preavviso. Si aspettano gli esiti definitivi nei prossimi giorni».
Infine nella nota si legge: «Si conferma che tuttora viene assicurata l'attività ambulatoriale, di day service e di monitoraggio ostetrico, mentre le emergenze e i parti sono garantiti nell'ospedale Perrino di Brindisi. Si conferma l'impegno per ripristinare in toto e quanto prima l'attività assistenziale».
Ma su quando ciò avverrà, nessuno si sbilancia più.