Trasporti e turismo

Brindisi: l'allarme degli imprenditori sui collegamenti tra l’aeroporto e il Salento

Pierfrancesco Albanese

Esiste l'alternativa dei mezzi privati ma i prezzi non sono accessibili a tutti. Le criticità individuate da Attilio Caputo e Damiano Reale

BRINDISI - Cristo si è fermato a Brindisi. E pure i turisti. Almeno quelli di fascia medio-bassa. L’allarme degli operatori alberghieri giunge all’alba della stagione estiva. Quando orde di persone, bagagli alla mano, si riversano in Salento. Ma per quanti decidono di spostarsi con l’aereo gli intoppi sono sempre gli stessi. A partire dai trasporti pubblici, insufficienti - a sentire le continue lamentele rivolte agli alberghieri - per muoversi dall’aeroporto del Salento alla costa ionica e adriatica.

E poi di città in città, una volta approdati ai resort in cui soggiornano. Per i turisti di fascia alta il problema non si pone. I transfert privati abbondano. Con prezzi non accessibili a tutti, a maggior ragione considerando la sommatoria dei costi - tra vitto, alloggio e trasporti - necessari per la vacanza. E per farsi un’idea è sufficiente guardare il prezzario dei taxi da Brindisi alle marine. Muoversi dall’aeroporto del Salento a Gallipoli, a titolo esemplificativo, viene a costare 74 euro per il singolo turista. 84 in due, 94 in tre. Per Otranto le cifre aumentano sensibilmente: un passeggero 80 euro, due 90, tre 95. Verso il sud Salento, invece, l’aumento è significativo: per Ugento un passeggero spende 120 euro, in due il costo è di 130, in tre 140; idem a Leuca dove i prezzi vanno dai 130 ai 150 euro.

Senza considerare, eventualmente, gli spostamenti tra comune e comune. Questo, di certo, non scoraggia il turismo. Ma aumenta le lamentele. Lo spiega Attilio Caputo, direttore di Caroli Hotels, parlando di un turismo di retroguardia. «Tutti i comuni della costa hanno questa problematica. Per raggiungere le coste salentine, sia la ionica che l’adriatica, si incontrano difficoltà. Ma aggiungo anche che tutti i comuni sono sprovvisti di parcheggi a causa della situazione di blocco persistente nelle aree vincolate». Secondo Caputo, l’orizzonte da inseguire è un servizio di trasporti intermodale. Che garantisca collegamenti rapidi tra aeroporto e stazioni e agevoli, così, la facilità degli spostamenti. «Confidiamo tutti che venga realizzato il collegamento tra l’aeroporto e la ferrovia», dice prima di puntare il dito sulle altre inadeguatezze riscontrate. «Qui tra le altre cose non abbiamo la circolazione dei treni la domenica. Se uno volesse andare da Gallipoli a Otranto o ad Alberobello non avrebbe la possibilità. All’aeroporto del Salento non ci sono trasporti intermodali. Noi ci organizziamo con le solite navette, siamo alla preistoria del turismo. Parliamo di Puglia 365 e poi non c’è manco il treno la domenica. È una lamentela consueta. Noi siamo abituati a muoverci così, ci sembra normale chiedere a parenti e conoscenti di farci accompagnare all’aeroporto, mentre i turisti che vengono da fuori sono abituati diversamente. Questa - continua - è una peculiarità di Brindisi perché già a Bari ogni quarto d’ora ci sono collegamenti per l’aeroporto. Anche noi arriveremo prima o poi ad avere i collegamenti intermodali, ma lo faremo con il consueto ritardo».

Dello stesso avviso Damiano Reale, del Vivosa Apulia resort. «I turisti che frequentano il mio resort - dice - sono tutti di fascia alta, quindi si organizzano con il transfert privato. Le lamentele si concentrano durante la permanenza, perché se arrivano a Ugento con un transfert e sono senza macchina hanno difficoltà a spostarsi a Gallipoli o Leuca o le altre marine perché non ci sono collegamenti pubblici che garantiscano uno spostamento facile». Un aiuto arriverà da Salentoinbus, i cui risultati, a detta di Reale, «saranno tutti da vedere». Il dato, però, rimane. E riguarda principalmente il raccordo con l’aeroporto. «Dalla mia esperienza nel settore - afferma ancora - credo che i trasporti dall’aeroporto siano totalmente inadeguati, per arrivare alle marine devi prendere un mezzo che arrivi a Lecce vicino alla stazione ferroviaria o dove si trova un Salentoinbus che poi lavora solo tre mesi. Il servizio di trasporto per i turisti è fortemente scadente. Il numero dei turisti aumenta, ma le corse restano pressoché le stesse».

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