Sanità
Nuovo ospedale di Fasano, lunedì saranno chiesti gli «indici di produttività» in Commissione
Così il consigliere regionale Fabiano Amati dopo l’annuncio della Asl Ba che dà il 24 luglio come data di chiusura del cantiere
FASANO - Continua a non far dormire sonni tranquilli il nuovo ospedale di Fasano-Monopoli. «I comunicati stampa della Asl di Bari sul nuovo ospedale Monopoli-Fasano, vengono probabilmente bagnati nelle acque di Lourdes», ha detto ieri mattina il consigliere regionale Fabiano Amati, fasanese, commissario regionale di Azione e presidente della Commissione regionale Bilancio.
«Va tutto bene e sperano - quindi si rimettono all’intervento divino - che sia completato entro luglio prossimo», prosegue Amati nelle sue osservazioni, osservando ancora: «Può darsi che il miracolo sia veramente accaduto e in tal caso ringrazierò Dio e la Asl, ma lunedì prossimo in Commissione chiederemo l’indice di produttività mensile e tutti gli elementi, cioè quelli che nel comunicato mancano per capire davvero se siamo a buon punto, in grado di comprendere se l’ottimismo della Asl sia fondato o meno». «Io ho forti dubbi, ovviamente - ha detto ancora Fabiano Amati -, considerato che ad oggi non è stato ancora consegnato il report mensile di febbraio redatto dalla direzione lavori, da dove si può dedurre con certezza lo stato delle lavorazioni e capire - con chiarezza - se gli enti pubblici giochiamo con la stessa maglia o se c’è qualcuno che gioca con maglia diversa».
«Va tutto bene e sperano - quindi si rimettono all’intervento divino - che sia completato entro luglio prossimo», prosegue Amati nelle sue osservazioni, osservando ancora: «Può darsi che il miracolo sia veramente accaduto e in tal caso ringrazierò Dio e la Asl, ma lunedì prossimo in Commissione chiederemo l’indice di produttività mensile e tutti gli elementi, cioè quelli che nel comunicato mancano per capire davvero se siamo a buon punto, in grado di comprendere se l’ottimismo della Asl sia fondato o meno». «Io ho forti dubbi, ovviamente - ha detto ancora Fabiano Amati -, considerato che ad oggi non è stato ancora consegnato il report mensile di febbraio redatto dalla direzione lavori, da dove si può dedurre con certezza lo stato delle lavorazioni e capire - con chiarezza - se gli enti pubblici giochiamo con la stessa maglia o se c’è qualcuno che gioca con maglia diversa».
Era accaduto, infatti, che il 20 marzo scorso, la Asl Bari avesse reso noto che «il 76% delle opere del nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, tra le provincie di Bari e Brindisi, è stato completato e, salvo ulteriori ritardi, secondo il cronoprogramma il cantiere dovrebbe essere chiuso il prossimo 24 luglio». Le agenasl barizie di stampa, riprendendo il report diffuso dalla Asl dicevano ancora che «al 15 marzo sono già trascorsi 1.555 giorni dall’avvio dell’opera, 11 dicembre 2018; a fronte di un investimento iniziale previsto di 78,2 milioni si è registrato un aumento dei costi di circa 14,4 milioni dovuto "a caro materiali e determinazioni del Collegio Consultivo Tecnico”».
«Per quanto riguarda la forza lavoro, dal 16 febbraio 2023 al 14 di marzo 2023, sono state impiegate mediamente circa 192 maestranze al giorno, con un massimo di 236, tenendo conto delle presenze tra lunedì e sabato - si riferiva -. Le presenze medie delle maestranze nel mese di febbraio sono state pari a 177,2 unità al giorno, mentre a marzo (dall’1 al 14) la forza lavoro media è risultata di 201,3 maestranze, con un incremento delle presenze giornaliere. La direzione lavori, nell’ultimo verbale di sopralluogo del primo marzo scorso, ha verificato lo stato di avanzamento delle lavorazioni nei quattro livelli dell’edificio, più il piano copertura. Le opere strutturali - si diceva ancora - hanno raggiunto ovunque un obiettivo di completamento del 99%, quelle edili interne variano da un minimo del 63% nel piano seminterrato ad un massimo dell’85% nel piano coperture e del 79% nel secondo piano dell’edificio. Progredisce parallelamente la realizzazione di tutti gli impianti elettrici e meccanici. Praticamente terminati i rivestimenti esterni dell’edificio - si concludeva -, per il quale sono stati utilizzati circa 12mila metri quadri di pietra locale, in parte per rivestire le facciate e in parte per le pavimentazioni esterne».