Verso la bella stagione
Pasqua, nel Brindisino prenotazioni col contagocce per alberghi e b&b
I dati di Federalberghi: pochissime presenze straniere, buone aspettative per l'estate
Sarà anche per quest’anno una Pasqua (e una Pasquetta) condizionata dal Covid e, sia pure in misura molto restrittiva rispetto al recente passato, dalle imposizioni e dalle cautele dettate dal governo. Il timore di contagi, dunque, continua a prevalere, limitando notevolmente i viaggi e le vacanze per le mete turistiche, e in tanti si accontenteranno della classica gita fuori porta (meteo permettendo) o di una mangiata attorno ad un tavolo con i parenti e gli amici più stretti. Probabile sold out anche per i parchi cittadini, solitamente presi d’assalto da famiglie e ragazzini.
A conferma di ciò, il dato fornito da Federalberghi, secondo il quale le prenotazioni presso le strutture recettive del territorio brindisino per il lungo weekend di metà mese, coincidente appunto con la domenica di Pasqua e il Lunedì dell’Angelo, sono giunte davvero con il... contagocce: «I numeri, allo stato, non sono affatto incoraggianti - spiega il presidente dell’associazione degli albergatori, Pierangelo Argentieri -. Le prenotazioni, infatti, sono a macchia di leopardo e, nella maggior parte dei casi, si tratta di turisti italiani, mentre è quasi irrilevante (quanto meno rispetto ai dati degli anni pregressi) la presenza di clienti stranieri. Si tratta, peraltro, di prenotazioni limitate a 3-4 giorni al massimo, mentre quasi nullo è il riscontro in relazione al lungo ponte che porta al 25 aprile».
Si punta, allora, alla stagione estiva? «In questo caso - prosegue Argentieri - le prospettive sono diverse. Il turista medio, infatti, è per così dire “eliotropico” e appena arriva il bel tempo il movimento di prenotazioni subisce una impennata. E poi, si sa, d’estate il Covid regredisce, per cui se non si verificheranno altre... catastrofi, le aspettative saranno sicuramente buone».
Per recuperare il terreno perso, insomma, alberghi e B&B dovranno attendere ancora: «Il problema, però, non sono solo le prenotazioni con il contagocce - conclude Argentieri -, ma anche le grosse difficoltà che ogni struttura sta incontrando per programmare e la guerra in Ucraina ha complicato ancor più le cose».