Sicurezza
Rubato gasolio destinato alla centrale Enel di Brindisi: sette arresti VIDEO
L'operazione dei carabinieri in corso anche nel Tarantino
Brindisi - Furto di gasolio destinato all'impianto di Cerano. Questa mattina a Taranto e provincia (nei comuni di Massafra, Palagianello e Monteiasi) i carabinieri della Compagnia di Brindisi, con il supporto dei reparti dell’Arma territorialmente competenti, hanno arrestato sei persone in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del Tribunale di Brindisi su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi (pm Pierpaolo Montinaro). Sono tutti indagati per furto aggravato di gasolio destinato alla Centrale termoelettrica Federico II di Brindisi (di proprietà di Enel Produzione S.p.A.), con le aggravanti di aver commesso il fatto avvalendosi di mezzi fraudolenti, su carburante destinato a pubblico servizio nonché sottratto ad infrastrutture indispensabili per il funzionamento dell’impianto di produzione di energia elettrica.
L’indagine, denominata «Oro nero», è stata condotta da giugno a novembre 2020 dopo un esposto della società che aveva registrato consumi abnormi di carburante, non commisurati al normale esercizio della centrale elettrica.
Enel Produzione acquista direttamente da Eni Spa il gasolio destinato alle apparecchiature ausiliarie e ai motori indispensabili per il funzionamento della centrale elettrica per volumi medi di circa 3.340 tonnellate mensili (pari a circa 4.000 metri cubi). Il trasporto del combustibile viene eseguito attraverso una società che a sua volta si avvale di altri trasportatori locali della provincia di Taranto.
Le indagini dei carabinieri hanno stabilito che diversi autotrasportatori, durante le operazioni di scarico del combustibile presso la Centrale Enel Federico II, sottraevano parte del gasolio destinato al sito di produzione. A volte trasferivano parte del gasolio dalla cisterna di un autoarticolato a quello di un altro che aveva già concluso le operazioni di scarico; altre trasferivano parte del gasolio dalla cisterna di un articolato, in fase di scarico alla centrale elettrica, al serbatoio di alimentazione della motrice dello stesso automezzo oppure a quello della motrice di un'altra autocisterna.
Fra i trucchi usati, anche quello di aumentare il peso lordo dell'autocisterna occultando, a bordo della stessa, vari recipienti contenenti acqua oppure altri oggetti (secchi in plastica e/o in metallo, estintori portatili in dotazione all'autocisterna), poi scaricati a terra nell'area della centrale destinata alla pesa, al fine di poter sottrarre un quantitativo di gasolio corrispondente al peso aumentato, così alterandole operazioni di pesatura dell'autocisterna all'ingresso e all'uscita del sito.
I furti di gasolio compiuti sarebbero oltre 35. Ogni volta sarebbero stati sottratti non meno di 80 litri per ciascun carico trasportato. Agli arresti era già finito un 28enne di Taranto, incensurato, con il contestuale sequestro di 8.660 litri di gasolio indebitamente sottratto dalla centrale Federico II. Denunciato, per il medesimo furto, anche un 42enne di Massafra.