rifiuti

Tari, a Brindisi tariffe tra le più alte d'Italia

Pierluigi Potì

Si spende in media 396 euro a famiglia: solo in altre 12 città si paga di più

Per quali motivi la Tari a Brindisi è così alta?
Di ragioni ce ne sono tante e, tra esse, spicca il mancato raggiungimento di quelle percentuali di raccolta differenziata (oltre il 60%) che consentono ai Comuni di risparmiare sia in termini di conferimento dell’indifferenziato, sia anche (e soprattutto) sotto l’aspetto dell’ecotassa (più rifiuti ricicli, meno paghi alla Regione).
Nell’indagine curata da “Cittadinanza Attiva”, sono indicati anche i dati registrati nei singoli capoluoghi di provincia e a Brindisi la percentuale riportata è del 27%, ma riferita al 2017. In realtà, è noto che negli ultimi due anni (o giù di lì) la quota di differenziata è salita, anche in misura significativa, peraltro avvicinandosi parecchio alla soglia del 60% con il 56,83% riscontrato nel mese di febbraio 2018. Quella è la percentuale record di sempre raggiunta a Brindisi, ma da quel momento, soprattutto nell’ultimo semestre dell’anno in corso, le cose sono andate peggiorando, dapprima scendendo sotto la quota del 50% e poi stazionandoci ormai da qualche tempo (per la precisione a partire da maggio).

L’ultimo dato, quello più aggiornato (in attesa di conoscere la percentuale dello scorso mese di ottobre), è riferito a settembre, quando la quantità di rifiuti differenziati ha raggiunto il 47,91% del totale prodotto. Trenta giorni prima, la percentuale era al 45,76%, mentre a luglio al 48,05% e a giugno al 47,01%. La media, aggiornata ai primi nove mesi, del 2019 è del 50,37%, quasi il 3% in meno di quella raggiunta l’anno prima (per la precisione, il 53,47%).
Dopo l’impennata di un anno e mezzo fa, dunque, si stenta a risalire la china, per cui i brindisini... si mettano l’anima in pace: di sconti, in prospettiva, non se ne vede l’ombra.

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