La beffa
Fasano, tornano i ladri di galline: pollaio «svuotato» in due notti
Furto in due fasi: ne hanno portate via sette e dopo alcuni giorni altre 5. Vanificato il lavoro di un pensionato
FASANO - Ladri crudeli: non hanno lasciato al pensionato neanche una delle galline che, con tanta passione, allevava per avere ogni giorno uova fresche.
«Io queste cose le avevo sentite quando ero piccolo, non pensavo potessero succedere anche ora», è stato il commento del proprietario del pollaio fai da te quando si è trovato il recinto in cui allevava una dozzina di galline desolatamente vuoto. Il furto degli animali è avvenuto in due momenti: la prima volta i ladri hanno rubato sette galline, la seconda hanno portato via le rimanenti cinque.
È incredibile. Vittima dei ladri di galline, tornati da un’altra era, è, per l’appunto, un pensionato fasanese, che aveva allestito in un podere di sua proprietà, ubicato nella zona industriale nord della città, un piccolo pollaio. In un recinto il pensionato allevava 12 galline. In questo modo poteva avere ogni giorno uova fresche per se e per i figli.
Intorno all’improvvisato pollaio il laborioso pensionato aveva impiantato un orticello, in cui coltivava ortaggi di stagione. Qualcuno deve aver notato l’angolo di «paradiso» che il pensionato si era ricavato alle porte della città e, agendo con il favore delle tenebre, ha rubato le prime sette galline. Il proprietario del «pollaio» ci è rimasto male. Ancora peggio ci è rimasto quando, a distanza di qualche giorno, il ladro ha completato l’opera portando via le rimanenti cinque galline. Al momento la vittima non ha denunciato il furto alle forze dell’ordine.
«Già ci sono – si è detto – da prendere i ladri di appartamenti, figuriamoci se i carabinieri si possono interessare dei ladri di galline: sarebbe davvero chiedergli troppo».
La notizia nella notizia è che… i ladri di galline non si sono estinti, esistono ancora. Se in genere si usa l’espressione ladri di galline per indicare chi è dedito a furti di scarso valore economico, alla luce di quello che è successo al pensionato fasanese l’espressione non va più usata in senso metaforico ma in senso letterale.