La decisione

Brindisi, sì dei giudici a risarcimento a Provincia per polveri. Enel: generico

Redazione on line

Corretto un errore nella sentenza della Corte di appello. Enel ricorrerà in Cassazione

La Corte d’appello di Lecce ha corretto un errore materiale contenuto nel dispositivo della sentenza emessa l’8 febbraio scorso al termine del processo di secondo grado nei confronti di dirigenti Enel e della società per la diffusione di polveri di carbone dal carbonile e dal nastro trasportatore della centrale di Cerano (Brindisi) nei terreni degli agricoltori. I giudici, con la correzione, hanno previsto un risarcimento, da liquidarsi in separata sede, nei confronti della Provincia di Brindisi che aveva invocato un risarcimento per 500 milioni di euro. I giudici hanno tuttavia escluso il danno ambientale, che poteva eventualmente essere chiesto solo dal ministero. Enel Produzione ha annunciato di voler impugnare la correzione dinanzi alla Corte di Cassazione.

Il processo d’appello si era concluso con la conferma delle due condanne inflitte in primo grado ai manager Enel, con l'estensione dei risarcimenti anche ad altri agricoltori proprietari di terreni vicini al nastro trasportatore della centrale Enel di Cerano. Per Antonino Ascione e Calogero Sanfilippo era stata confermata la pena (sospesa) a nove mesi di reclusione. Per altri due, Sandro Valery e Luciano Mirko Pistillo, i reati erano stati dichiarati prescritti. Due i reati contestati: getto pericoloso di cose e danneggiamento aggravato.

LA REPLICA DI ENEL - «La domanda risarcitoria della Provincia, in ogni caso, pur a seguito di detta ordinanza, risulta accolta in parte e solo genericamente. La quantificazione dei presunti danni, infatti, dovrà essere discussa in uno specifico giudizio civile». Secondo le difese di Enel «dal dispositivo della sentenza non emergeva alcun elemento da cui desumere che la stessa Corte nel febbraio avesse accolto la domanda risarcitoria della Provincia e che, pertanto, detto profilo sarà oggetto di ricorso davanti alla Corte di Cassazione».

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