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Smantellata banda del phishing nella Bat: in 7 ai domiciliari per truffa aggravata e riciclaggio

L'inchiesta nata grazie alla denuncia di un cittadino barese: uno dei membri, spacciandosi per finto maresciallo, ha convinto la vittima a effettuare un bonifico istantaneo di 47.500 euro

Sette persone sono finite agli arresti domiciliari con l’accusa, a vario titolo, di truffa aggravata e riciclaggio. L’ordinanza è stata emessa dal gip del Tribunale di Trani: l’inchiesta è partita dalla denuncia di un cittadino barese, vittima di un sofisticato attacco di phishing.

Tutto sarebbe iniziato con un SMS apparentemente inviato dalla sua banca, che segnalava un presunto movimento sospetto sul conto e invitava a compilare un modulo online. Poco dopo, la vittima avrebbe ricevuto una telefonata da un’utenza che sembrava riconducibile all’istituto di credito, seguita da una seconda chiamata da parte di un finto maresciallo dei carabinieri. L'uomo sarebbe così riuscito a convincere la vittima ad effettuare un bonifico istantaneo di 47.500 euro.

L’attività investigativa, condotta in collaborazione con il Centro di Monitoraggio di Poste Italiane di Torino, ha permesso di ricostruire l’intera struttura del sodalizio: alcuni membri si occupavano della truffa e della sostituzione di persona, altri del riciclaggio delle somme ottenute. Utilizzando la classica tecnica del cli-spoofing, i truffatori riuscivano a far comparire sul telefono della vittima numeri credibili e riconducibili alla banca e persino a una caserma dei Carabinieri, rendendo così più convincente la messinscena.

Una volta incassato il bonifico, il denaro veniva poi rapidamente frammentato e monetizzato attraverso prelievi in diversi uffici postali dei comuni di Trani, Bisceglie e Molfetta. Nel corso dell’operazione, gli investigatori hanno sequestrato complessivamente 14.000 euro tra contanti e somme presenti sui conti correnti, oltre a tre autovetture, gioielli e numerose carte di credito.

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