violenza

Famiglia non riesce a scendere dal vagone e minaccia una capotreno sulla Foggia-Bari: «Pendolari in ostaggio»

Pur avendo ottenuto una fermata straordinaria a Barletta, raccontano i sindacati, i membri del nucleo familiari hanno continuato a molestare verbalmente l'operatrice, impedendo la ripartenza del convoglio

Ancora un'aggressione ai danni di un capotreno. Dopo l'episodio della scorsa settimana sulla tratta Lecce-Bari, stavolta è toccato a un'operatrice a bordo del treno AV 9809, sulla Foggia–Bari. Ne danno notizia i sindacati trasporti della Puglia in una nota. Il fatto è successo nella giornata di ieri, 2 dicembre: una famiglia presente in stazione a Foggia, diretta a Cerignola, non riuscendo ad aprire le porte per la discesa è rimasta accidentalmente sul treno. «Nonostante la piena disponibilità della capotreno nel fornire assistenza per risolvere l’inconveniente - si legge nella nota -, i componenti del nucleo familiare hanno reagito con insulti e violente minacce di morte nei confronti della lavoratrice. Pur avendo ottenuto una fermata straordinaria a Barletta per consentire loro la discesa, gli aggressori hanno continuato a inveire, molestare verbalmente la capotreno e impedire la ripartenza del convoglio, di fatto tenendo in ostaggio treno e passeggeri. Risultato vano anche il tentativo di coinvolgere l’autorità competente, che non è intervenuta, lasciando la capotreno e l’utenza esposte all’azione degli aggressori».

«Siamo di fronte all’ennesimo episodio di una preoccupante escalation di violenze che colpisce il personale ferroviario, sempre più esposto a rischi durante lo svolgimento delle proprie mansioni e troppo spesso lasciato senza adeguata tutela. È inaccettabile che simili episodi diventino la nuova e tragica normalità».

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