il dolore e la rabbia
Andria, il grido di dolore e la rabbia della città: «Più sicurezza per chi lavora in strada»
I commenti dopo la morte del rider 18enne Nicola Casucci e di Antonio Grumo, 35enne, entrambi vittime della strada, alla vigilia della festa patronale
«La ferale notizia delle tragiche scomparse del giovane Nicola e di Antonio scuote noi tutti in questo giorno di festa. Siamo comunità nella gioia e nella condivisione di questo dolore. Due giovani vite stroncate sulla strada». Con queste parole la sindaca di Andria, Giovanna Bruno, ha espresso profondo dolore per la scomparsa di due giovani andriesi nel giro di poche ore, il rider 18enne Nicola Casucci ed il 35enne Antonio Grumo, entrambi vittime della strada, alla vigilia della festa patronale in onore di San Riccardo e della Madonna dei Miracoli. «Di fronte a questi gravi incidenti ci raccogliamo in silenzio per far giungere un abbraccio di consolazione alle famiglie di questi giovani - ha proseguito la sindaca -. Non ci resta che questo, l’umana e rispettosa consolazione».
Dalla politica reazioni dall’Intergruppo consiliare (consiglieri Michele Di Lorenzo, Gianluca Grumo, Michele e Vincenzo Coratella), soprattutto in riferimento al giovane rider morto in viale Virgilio: «Un altro nome da aggiungere alla lunga lista di vittime della gig economy. Non possiamo limitarci alle sole parole di cordoglio. Dobbiamo dire basta. Chiediamo interventi normativi urgenti per il riconoscimento di tutele complete per i rider; controlli dell’Ispettorato del Lavoro sulle piattaforme digitali; un piano comunale per la sicurezza stradale con percorsi dedicati e misure di protezione per chi lavora su due ruote; un tavolo con rider, sindacati e istituzioni per ascoltare le criticità e trovare soluzioni concrete». Dello stesso avviso la Cisl Bari-BAT: «Questo dramma ci richiama con forza a una verità inaccettabile: la sicurezza nel lavoro non può essere un optional. Le condizioni di impiego dei rider, la mancanza di tutele e le falle nei controlli rappresentano una piaga che va affrontata con decisione, senza più rinvii né compromessi».
Duro il commento di Sinistra Italiana Andria (segretario cittadino Rino Zagaria): «Correva su una bicicletta per consegnare un pasto, un pacco, un ordine. Per portare a casa quei pochi euro che gli avrebbero permesso di vivere un’età che dovrebbe essere fatta di leggerezza, non di bollette. Era un rider. L’ultimo anello di una catena di comando spietata. Perché la vera domanda da porsi non è solo come sia morto, ma perché stava lottando in quelle condizioni. Schiavitù moderna: consegnare la merce o la propria vita?».
«Profondo cordoglio» dalla deputata andriese di Fratelli d’Italia Mariangela Matera. «Morire lavorando, a soli 18 anni, - dice - è un dramma che richiama con forza l’urgenza di garantire tutele concrete a chi ogni giorno, spesso in condizioni precarie, si guadagna da vivere sulle nostre strade».