Territorio

Barletta, molo di Levante off limits: un cancello contro l’illegalità

Adriano Antonucci

La decisione di Capitaneria e Autorità portuale dopo la sparatoria del 4 luglio

Molo di Levante chiuso per motivi di sicurezza. Da qualche giorno sono iniziati i lavori per la realizzazione di un cancello che delimiterà l’ingresso al cosiddetto «braccio», uno dei luoghi più amati dai barlettani. La decisione della Capitaneria di Porto e dall’Autorità Portuale (proprietaria dei luoghi in quanto area portuale, ndr) è arrivata due mesi dopo l’episodio che, il 4 luglio scorso, vide il ferimento con colpi di pistola di Leonardo Francavilla, detto Dino, 30 anni, volto noto alle forze dell’ordine e ritenuto vicino a un clan criminale cittadino.

Quanto avvenuto non ha lasciato indifferenti le autorità e di qui la decisione della Capitaneria di concerto con Prefettura e Questura di procedere all’installazione di un cancello che andrà a sostituire l’attuale sbarra che delimita l’accesso al molo. Limitazione che non è passata inosservata ai frequentatori del «braccio», punto di riferimento per generazioni di barlettani che lo utilizzano per la pesca o semplicemente per farsi un bagno. L’associazione «Barlett e Avest» vorrebbe promuovere una petizione per la riapertura, ma in realtà l’accesso al molo era, almeno sulla carta, già vietato da tempo. L’ordinanza della Capitaneria di porto del 2020, infatti dispone che «il molo di Levante, che non risulta dotato di arredi portuali tali da rendere sicura la circolazione, è interdetto alla circolazione veicolare e pedonale, ad eccezione dei mezzi e del personale facenti capo al Comune di Barletta, a quelli della Capitaneria di Porto, dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e della altre Forze di Polizia o di soccorso».

Nel corso degli anni, vista l’importanza dei luoghi per la tradizione cittadina, si è cercato di agire con non troppa rigidità nell’osservanza di quanto riportato nell’ordinanza, ma quanto accaduto due mesi fa, unito ad altri episodi, ha portato alla decisione di rafforzare chiusura e sorveglianza. Oltre all’installazione dei cancelli, infatti, la Capitaneria di Porto sta valutando quelle che saranno le modalità di controllo dei luoghi.

Un commento alla vicenda è arrivato anche dal sindaco Cosimo Cannito. «So perfettamente - ha spiegato - che i cittadini hanno il desiderio di frequentare quel luogo. Dopo la sparatoria di luglio, sia la capitaneria di Porto, sia l’Autorità portuale hanno deciso di chiudere, per evitare che accadano incidenti di questo genere. Non è un atto voluto e messo in campo dal comune».

Nel maggio 2020, pochi mesi prima dell’ordinanza di divieto, fu siglato un protocollo d’intesa tra il Comune di Barletta e l’autorità Portuale per l’avvio degli interventi di riqualificazione del molo di Levante, al fine di consentire la fruibilità del Trabucco. L’antica struttura in legno, simbolo ed attrazione del «braccio», dopo esser stato recuperato, avrebbe dovuto ospitare un polo museale e turistico aperto alla fruizione pubblica. «Io - ha spiegato Cannito - avevo sottoscritto un accordo con Ugo Patroni Griffi, presidente dell’Autorità portuale. Ero disposto ad assumere la responsabilità del Molo e a prenderlo in consegna come Comune, ma chiedevo che mi fosse fornito il finanziamento necessario per ristrutturare l’area: pavimentazione, illuminazione, servizi. L’Autorità portuale aveva promesso 700mila euro. Poi, sviluppando il progetto, il costo è risultato di 1,7 milioni. Tornai a chiedere quella parte mancante, ma non fu possibile perché non c’erano fondi disponibili. Sarebbe stato molto bello prenderlo, perché lo avremmo aperto alla fruizione pubblica in piena sicurezza. Purtroppo non è accaduto e adesso Autorità portuale e Capitaneria sono corsi ai ripari recintando».

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