Periferia
Barletta, petizione dei residenti contro l’antenna della discordia
Consegnate al Comune le firme per eliminare il ripetitore telefonico
Circa 600 firme per chiedere il controllo e l’eventuale spostamento di almeno uno dei tre ripetitori di telefonia mobile posizionati in via delle Querce nel raggio di 40 metri: la battaglia dei residenti va avanti. Nella giornata di martedì, le firme raccolte dal comitato di quartiere zona 167 sono state protocollate a palazzo di città dando seguito a quanto annunciato all’indomani dell’assemblea pubblica dello scorso 10 giugno nell’auditorium della parrocchia di San Giovanni Apostolo. In quella occasione, i residenti manifestarono la propria preoccupazione per una situazione definita «impattante in modo diretto sul diritto alla salute e sulla qualità della vita dei cittadini».
Dei tre ripetitori, il primo è stato installato circa 10 anni fa, a questo se ne è aggiunto un altro a gennaio 2025, mentre l’installazione del terzo, avviata nello scorso mese di maggio ed all’origine delle prime denunce dei residenti, risulta essere al momento bloccata. Gli apparecchi si trovano nel raggio di pochi metri, nel contesto di una zona densamente popolata e ricca di attività commerciali.
Sempre nel corso dell’assemblea pubblica di metà giugno, l’assessore comunale all’Ambiente Mihaela Albanese provò a rassicurare i residenti sottolineando come gli uffici tecnici dell’amministrazione avessero appurato che le antenne installate non violano i limiti dei valori elettromagnetici disposti da Arpa Puglia. A questo va aggiunto che, sempre secondo quanto riportato dall’assessore Albanese in quella circostanza, normativamente, le antenne che hanno destato preoccupazione in via delle Querce non superano alcun limite numerico, poiché a fare testo è solo il valore elettromagnetico da esse prodotto.
Le parole dell’assessore, che annunciò anche la volontà di fare piena luce sui procedimenti tecnici e normativi legati all’installazione degli impianti, non bastarono a placare il disappunto dei residenti che decisero di promuovere la petizione appena protocollata al comune e definita dai referenti del comitato di quartiere zona 167 Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella «un atto concreto, un segnale forte di una comunità che non vuole subire decisioni calate dall’alto». «Le centinaia di cittadini che hanno sottoscritto la petizione - hanno affermato Di Bari e Patella - hanno lanciato un messaggio chiaro: basta con la logica del prima si installa, poi si informa. Le famiglie della zona chiedono rispetto, trasparenza e soprattutto sicurezza per la salute dei loro figli. Non siamo contro la tecnologia – sia ben chiaro – ma rifiutiamo che i nostri quartieri diventino la discarica degli impianti che altri non vogliono sul tetto della propria casa. La nostra periferia non può essere trattata come terra di nessuno». Il comitato di quartiere zona 167 ha poi comunicato che nelle prossime settimane sarà indetta una nuova assemblea pubblica per chiedere all’amministrazione quali siano i passi in avanti mossi da giugno a oggi e per comprendere se lo stop all’installazione della terza antenna sia dovuto all’istanza dei residenti o a diverse motivazioni.
In attesa di risposte, i referenti del comitato hanno sottolineato come il protocollo delle firme sia «solo il primo passo di una battaglia che i residenti annunciano di voler portare avanti con determinazione, fino a quando l’amministrazione non risponderà con chiarezza». «Siamo pronti - hanno chiosato Giuseppe Di Bari e Raffaele Patella - a difendere i nostri diritti con ogni mezzo democratico perché la salute dei cittadini non è negoziabile. La protesta dunque, ove mai qualcuno avesse pensato ad un arretramento dei residenti, non si ferma. Anzi, prende forza e punta a coinvolgere l’intera città, perché oggi è via delle Querce, domani potrebbe toccare a chiunque».