il bilancio

Bat, reati e furti in calo negli ultimi 4 anni: «Frutto di sforzi comuni»

Nico Aurora

Ieri il saluto del mag. Paolo Milici, comandante uscente del Nucleo investigativo dei cc ed il mag. Pasqualino Trotta

«Negli ultimi quattro anni il numero di reati mensili nella provincia di Barletta-Andria-Trani è sceso mediamente da 832 a 508, con una diminuzione dei furti da 508 a 365. Un risultato che è il frutto anche dell’impegno costante di questi due ufficiali». Cosi il comandante provinciale dei Carabinieri, il Colonnello Massimiliano Galasso, facendo il punto sulla sicurezza del territorio, in occasione dell’incontro di commiato del maggiore Paolo Milici, comandante ormai uscente del Nucleo investigativo dell’Arma della Bat, ed il maggiore Pasqualino Trotta, sul punto di lasciare il comanda della Compagnia di Trani.

Milici, destinato a un nuovo incarico investigativo nel distretto della Corte d’Appello di Bari, ha definito i suoi quattro anni di servizio «impegnativi e intensi», sottolineando «l’importanza della sinergia con l’autorità giudiziaria e le altre forze di polizia. C’è stato un dialogo sempre fluido, costante e soprattutto costruttivo».

Trotta, che andrà a occuparsi di cooperazione internazionale al Comando generale di Roma, ha parlato di «esperienza entusiasmante, focalizzata sulla prevenzione e repressione dei reati, con particolare attenzione alle truffe agli anziani e alla violenza di genere. Spero di avere servito al meglio le comunità di Trani e Bisceglie».

Paolo Milici, da sempre in giacca e cravatta davanti ai giornalisti nelle conferenze stampa, è stato l’uomo in assoluto più dietro le quinte, ma fortemente produttivo nel lavoro messo in campo.

Pasqualino Trotta, al contrario è stato tante volte il frontman dell’Arma locale, facendosi carico anche del doloroso compito di rappresentanza quando, di volta in volta, è sceso per strada stringendo le mani a uomini in divisa che rendevano omaggio ai Carabinieri dopo l’uccisione da brigadiere capo Carlo Legrottaglie a Ostuni.

Galasso conferma e rilancia: «Quando si ricopre questo ruolo, l’uomo in borghese è l’investigatore che deve rimanere nell’ombra. La divisa, la nostra divisa che esponiamo come vessillo, è la divisa, non l’uomo che sta dentro. È il comandante che resta, la nostra divisa è un continuum che viene dato delle persone che in quel momento esercitano quel ruolo».

Tornando ai bilanci, è di queste ore la notizia degli spegnimenti notturni dei Postamat, di cui 10 nel foggiano (compresi tre comuni della Bat che prima erano foggiani) ed uno solo a Trani: è anche questo un segnale di una riduzione della criminalità? «Abbiamo avuto un enorme ridimensionamento dei numeri anche dal punto di vista di questo triste fenomeno - risponde Galasso -. Ed è frutto di uno sforzo, perché noi abbiamo raddoppiato le pattuglie che girano di notte. È uno sforzo organizzativo cui sottoponiamo i nostri militari. Fare servizi sui porti o a Castel del Monte non è semplice, ma servono a presentarci in una certa maniera. Girare di notte, cercare di abbattere il fenomeno dei furti di veicoli, fare prevenzione significa dare una possibilità di turismo, di economia. Non sono solo numeri, c’è tutta una dinamica dietro uno studio».

Più uomini in campo e, di conseguenza, risposte sempre più efficaci anche nei confronti della criminalità. A chi chiede se i delinquenti non abbiano più timore delle divise, sfidandole apertamente, Galasso risponde che «la nostra presenza all’interno delle comunità deve essere rassicurazione. La nostra presenza fa sì che i criminali stiano cominciando ad avere sempre più timore di quello che stiamo facendo, e noi non ci fermeremo».

Quanto ai successori dei partenti, in arrivo il maggiore Cristian Proietti, per il Nucleo investigativo, ed il capitano Giulio Capone per la Compagnia di Trani, affiancato dal tenente Lorenzini. Inoltre, il capitano Andrea Grasso raggiungerà presto la Compagnia di Barletta.

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