le indagini
Andria, ignora il divieto di avvicinarsi alla sua ex: stalker 20enne arrestato dai carabinieri
Il giovane, noto alle forze dell’ordine, avrebbe continuato a perseguitare la donna, appostandosi sotto casa
Era stato già sottoposto al divieto di avvicinamento alla sua ex fidanzata, ma ha continuato a molestarla. Per questo motivo, lo scorso giovedì, i militari della Stazione Carabinieri di Andria hanno dato esecuzione a un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare, sottoponendo agli arresti domiciliari un 20enne pregiudicato andriese.
Il provvedimento, disposto dal Tribunale di Trani, scaturisce da «reiterate violazioni delle prescrizioni imposte». Il giovane, infatti, avrebbe tentato nuovi approcci e si sarebbe presentato nei pressi dell’abitazione della ex fidanzata, coetanea, già destinataria di precedenti condotte moleste.
Dietro queste righe di cronaca, però, c’è molto di più di un atto d’ufficio. C’è la voce di una vittima che non è stata lasciata sola dopo il primo episodio. C’è la presenza costante dei militari dell’Arma, che hanno saputo ascoltare, comprendere e intervenire. Grazie anche alla denuncia da parte della donna, un atto di coraggio che sta coinvolgendo sempre più vittime della violenza di genere.
NELLA PROVINCIA - L’impegno deI Carabinieri trova conferma anche nei numeri raccolti sull’intero territorio della sesta provincia. Dall’inizio dell’anno, le caserme dell’Arma della provincia Bat hanno accolto 170 denunce per reati di violenza di genere, procedendo a 8 arresti in flagranza, 19 ordinanze cautelari, 28 divieti di avvicinamento e 3 aggravamenti di misura, tutti frutto di una costante e concreta azione di vicinanza alle vittime.
Contrastare la violenza di genere significa soprattutto questo: garantire che ogni richiesta d’aiuto trovi risposta, che ogni paura sia raccolta con rispetto, che la giustizia abbia il volto umano di chi conosce e vive la comunità.
IL PRECEDENTE - Perché la sicurezza vera nasce da relazioni autentiche e dalla promessa, silenziosa ma concreta, che nessuno sarà mai lasciato indietro. Anche questa volta, la luce accesa nella caserma ha rischiarato la notte di chi chiedeva solo di essere ascoltata e protetta. Solo così si possono evitare altre tragedie come quella capitata ad Andria il 28 novembre di due anni fa, che ha portato alla morte di Enza Angrisano, per mano di suo marito Luigi Leonetti. Lo scorso venerdì 11 luglio, la Corte d’Assise di Trani ha condannato l’uomo all’ergastolo, per un femminicidio che ha riempito di dolore l’intera provincia.