le indagini

Timbrava il cartellino e andava via: il medico assenteista dell'ospedale di Bisceglie torna in libertà

Ritenute cessate le esigenze cautelari: Baccaro si sarebbe mostrato consapevole di quanto compiuto assumendosene le responsabilità, e assicurando che risarcirà il danno patrimoniale causato

Torna in libertà Sante Alessandro Baccaro, il medico 51enne del reparto di Anestesia e rianimazione dell’ospedale Vittorio Emanuele II di Bisceglie, finito agli arresti domiciliari per truffa aggravata e false attestazioni. Lo ha deciso la giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Trani, Lucia Anna Altamura che ha accolto l’istanza presentata dal legale del medico, Angelo Scuderi.

«La giudice, fermo il quadro indiziario, ha ritenuto cessate le esigenze cautelari ravvisate al momento dell’applicazione della misura» eseguita lo scorso 25 giugno, ha precisato Scuderi. Secondo quanto accertato dalle indagini della polizia coordinate dalla Procura di Trani, il medico per diversi mesi avrebbe timbrato il cartellino presenze per poi lasciare, subito dopo, il reparto. Un modo di fare che avrebbe riguardato per lo più i turni pomeridiani e notturni. E anche al momento dell’arresto, avrebbe dovuto essere in ospedale e invece era assente nonostante avesse attestato la sua presenza in servizio. Alla base della decisione del gip ci sarebbe «la resipiscenza" del professionista che si sarebbe mostrato consapevole di quanto compiuto assumendosene le responsabilità, e assicurando che risarcirà il danno patrimoniale causato, «oltre che alla scelta concordata con la Procura di definire il procedimento mediante un rito alternativo», continua Scuderi che facendosi portavoce del suo assistito, dichiara che Baccaro «continua a esprimere la massima fiducia verso la magistratura e le decisioni adottate».

Privacy Policy Cookie Policy