il problema
Allarme Xylella, c'è un focolaio nella Bat: «Grande preoccupazione»
Associazione Fare Ambiente: «Non commettere gli errori del Salento»
ANDRIA - «Come un fulmine a ciel sereno apprendiamo con estrema preoccupazione la notizia che nell’agro di Minervino Murge è stato individuato un focolaio di Xylella Fastidiosa sottospecie Pauca, attraverso l’osservazione di circa 1700 campioni vegetali prelevati da piante di mandorlo, albicocco, vite e ulivi. Di colpo, ci troviamo di fronte ad uno pericoloso scenario che si appalesa più che mai catastrofico per il nostro principale comparto produttivo agricolo sia olivicolo che viticolo, con gravi implicazioni non solo dal punto di vista produttivo ed economico ma anche dal punto di vista socio-ambientale». Le parole di Benedetto Miscioscia di Fare Ambiente Puglia, denotano la grande preoccupazione che, nelle ultime ore, sta prendendo piede nel settore agricolo della sesta provincia.
«Sperando che non si commettano errori come quelli successi nel Salento - aggiunge Miscioscia - bisogna prendere atto dell’inesorabile avanzamento della diffusione del batterio arrivando ad interessare anche il territorio della Bat. Un avanzamento che ha determinato anche l’evoluzione dello fitopatogeno in altre varianti di Xylella fastidiosa, come la Pauca che colpisce mandorlo e olivo. La nostra grande preoccupazione, adesso, è quella di valutare seriamente la portata del rinvenimento di una pianta d’ulivo infetta dal batterio di Xylella fastidiosa sottospecie Pauca, in un territorio vocato come quello della Bat con il più grande patrimonio olivicolo pugliese rappresentato in particolare dalla varietà Coratina, che è tra quelle che dimostra una particolare sensibilità al batterio».
La Xylella rappresenta un grave rischio che si deve scongiurare per non pregiudicare non solo l’economia agricola e produttiva di centinaia di migliaia di aziende agricole, ma anche per salvaguardare dal punto di vista ambientale l’importante patrimonio di biodiversità legato alla storia agricola del territorio. «Come movimento ambientalista - conclude Benedetto Miscioscia - sollecitiamo le autorità a livello regionale, nazionale ed europeo ciascuno per le proprie competenze ad adottare misure preventive di natura fitosanitaria oltre a mettere in atto un maggiore ed ineludibile impegno di risorse professionali e finanziarie per monitorare costantemente il territorio della Bat con l’ausilio della tecnologia innovativa. Magari ricorrendo all’utilizzo di droni dotati di speciali termocamere, non solo per prevenire in modo rapido la preoccupante diffusione del batterio ed evitando gli errori del passato, ma anche per non compromettere irrimediabilmente uno dei comparti trainanti del settore agricolo-produttivo dell’intera regione sia in campo olivicolo-oleario, viticolo e mandorlicolo».