viabilità
Strada provinciale 12 Trani-Corato: tutti i pericoli di una trappola d’asfalto
Il manto stradale da rifare e la scarsa illuminazione: urge manutenzione. In settimana l'ennesimo incidente mortale con quattro vetture coinvolte
TRANI - Scegliere di percorrere la Sp12 e sentirsi, paradossalmente, un boomer del volante rispettando le regole scritte del Codice della strada e quelle non scritte del buon senso. È accaduto proprio al cronista l’altra notte, di ritorno a Trani.
CONDIZIONI ESTREME E SORPASSI Abbiamo optato per il ritorno a casa utilizzando l’autostrada A14 da Bari a Trani, proprio per sperimentare sulla nostra pelle lo stato della Corato-Trani in condizioni estreme, poiché a quell’ora diluviava. E ci siamo trovati in presenza di una carreggiata buia per carenza di illuminazione, ma ancora più difficilmente percorribile a causa dell’abbondanza di acqua scarsamente drenata.
Tali circostanze hanno richiesto da parte nostra un eccesso di cautela, marciando a 50 km orari così da avere il tempo di avvistare qualsiasi eventuale ostacolo ed avere uno spazio di frenata adeguato: ebbene, durante quel tratto fra il casello autostradale e l’ingresso in città - lungo pochissimi chilometri e che anche marciando a 50 orari si percorre in pochissimi minuti - siamo stati sorpassati a tutta velocità da tre veicoli che hanno valicato la doppia striscia continua pur di liberarsi della nostra vettura.
COSA INSEGNANO GLI INCIDENTI Proprio il cavalcavia che sormonta il casello autostradale da cui siamo sbucati, per percorrere la Sp12 in direzione Trani, martedì scorso è stato teatro di un pauroso incidente con quattro vetture coinvolte, di cui una volata giù dal ponte per precipitare sulla rampa di accesso sottostante: alla guida un 35enne di Trani, Riccardo Pellegrino, morto sul colpo. La Procura di Trani ha aperto un fascicolo.
L’episodio, associato ad incidenti recenti, anch’essi mortali, ha destato emozione ed avuto grande risalto nell’opinione pubblica. Ma già pochi giorni dopo si è tornati a violare le più elementari norme del Codice della strada anche in presenza di ulteriori motivi di pericolo come le condizioni meteo.
MISURE E BUON SENSO Infatti, abbiamo anche notato che fra le due strisce continue sono installati «occhi di gatto» rifrangenti, ma molti di questi devono essere saltati via e appare insufficiente la funzione di rendere l’idea della insormontabilità della carreggiata.
Allora potrebbero essere queste le prime risposte che, nell’immediato, la Provincia di Barletta Andria Trani potrebbe fornire: una minima messa in sicurezza della strada ripristinando gli «occhi di gatto» e anche un’idonea segnaletica verticale luminosa che richiami al contenimento della velocità, magari attraverso display intelligenti che indichino in tempo reale di quanto siamo superando il limite consentito e quanti punti perderemmo sulla patente.
Servirebbe poi un opportuno lavoro di bitumazione del manto stradale, almeno per un miglior drenaggio del fondo. La Bat ha candidato un progetto ad un finanziamento ministeriale da 480mila euro, che consentirebbe di realizzare lavori strutturali decisamente risolutivi.
Tutto questo, però, a poco servirà se, nel frattempo, non si disporrà una riduzione del limite di velocità tuttora fissato a 80 chilometri orari, evidentemente troppo alto se comparato con i 60 km/h della Sp1 Trani-Andria (dove le corsie sono quattro e c’è uno spartitraffico centrale). E serve, soprattutto, che ciascun automobilista diventi il boomer di se stesso: «Vado piano non perché sono fuori moda, ma per non fare male a me e neanche agli altri».