Il caso

Trani, tangenti per saltare liste d’attesa: medico e infermiera in silenzio davanti al gip

Linda Cappello

Gli incontri sarebbero avvenuti nella stanza del professionista: a fronte del pagamento, Nemore avrebbe effettuato l’esame senza tenere conto delle altre prenotazioni

TRANI - Sono rimasti in silenzio davanti al gip, il dottor Francesco Nemore, responsabile dell’Unità di radiologia del Pta di Trani, e l’infermiera Mina Abbatista, entrambi agli arresti domiciliari da mercoledì scorso con le accuse di concussione e peculato.

Nel corso degli interrogatori di garanzia innanzi al gip del Tribunale di Trani Domenico Zeno, entrambi si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Una scelta dettata, probabilmente, dalla necessità di esaminare con attenzione il fascicolo di indagini.

I fatti risalgono ad un arco di tempo compreso fra i mesi di febbraio e marzo 2023: sono almeno 30 i casi finiti sotto la lente degli investigatori. A entrambi viene contestato di aver percepito direttamente compensi dai pazienti per effettuare esami diagnostici nelle strutture pubbliche saltando le liste d’attesa. Gli incontri sarebbero avvenuti nella stanza del professionista: a fronte del pagamento, Nemore avrebbe effettuato l’esame senza tenere conto delle altre prenotazioni. A prestazione avvenuta, i due indagati avrebbero poi diviso le somme. Il tutto a danno del Sistema sanitario nazionale, visto che la prestazione in intra-moenia dovrebbe essere pagata alla Asl.

Nell’inchiesta, condotta dai pubblici ministeri Francesco Tosto e Giuseppe Aiello, spunta poi il nome di un terzo indagato: si tratta di un addetto all’ufficio Cup, incaricato di gestire proprio le liste d’attesa.

Medico e infermiera sono difesi dall’avvocato Antonio Florio: per Nemore si è associato anche l’avvocato Andrea Di Comite. L’impiegato del Cup è assistito dall’avvocato Giuliano Rotunno.

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