Politica
Fitto ad Andria: «Il Pnrr non sia tema di contrasto ma di confronto politico»
Il ministro: «I Comuni ringrazino il governo per quanto sta facendo»
ANDRIA - «Il Pnrr non dovrebbe essere tema di contrasto politico tra le forze politiche, ma dovrebbe essere un tema che apra un confronto vero, soprattutto perché non è un problema del Governo, ma eventualmente sarebbe un problema del Paese. Siccome noi siamo convinti di questo, stiamo lavorando perché sia una grande opportunità per il nostro Paese». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto a margine della convention intitolata «L'Italia vincente» in corso ad Andria facendo il punto sull'azione di Governo relativa al Piano nazionale di ripresa e resilienza. «Siamo oramai alla fase finale di erogazione della terza rata. Abbiamo modificato 11 dei 28 obiettivi della quarta. Abbiamo deciso e chiesto di spostare la quarta rata di programmazione generale» ma «sia sulla terza che sulla quarta» rata «le nostre proposte sono state approvate dal Consiglio europeo, dalla Commissione europea. Mi auguro che si superino le polemiche strumentali, che spesso vengono fatte», ha dichiarato il ministro. «Abbiamo presentato una proposta di rimodulazione dell’intero Piano e stiamo lavorando sulla quinta rata», ha ricordato Fitto sottolineando che «mi sembra che i risultati siano sotto gli occhi di tutti».
«Parliamo di un piano di dimensioni enormi rispetto anche al termine di paragone con gli altri Paesi europei e di una serie di complessità che abbiamo trovato, sulle quali stiamo lavorando intensamente per risolverle», ha continuato. «Noi ci siamo insediati da quasi un anno, abbiamo affrontato molti nodi che stiamo risolvendo», ha concluso.
«È passato quasi un anno dall’insediamento del Governo e mi sembra che i risultati siano sotto gli occhi di tutti». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, a margine della convention intitolata «L'Italia vincente» in corso ad Andria.
Risultati che per Fitto riguardano «innanzitutto i dati economici e occupazionali del nostro Paese che», nonostante siamo «in un contesto difficilissimo», sono «tra i migliori in assoluto e testimoniano un’azione seria e coerente in questo senso». Secondo Fitto «esiste una credibilità a livello internazionale» del Governo «confermata dal vertice di Granada del Consiglio europeo» da cui è reduce. Una credibilità "confermata in modo chiaro ed evidente rispetto non solamente ad una interlocuzione che vede il nostro Presidente del Consiglio crescere costantemente in questi consessi internazionali e straordinari, ma anche - ha continuato - su temi su cui stiamo lavorando» come «l'avanzamento dell’agenda sull'immigrazione che rappresenta uno dei risultati fondamentali che il nostro Governo sta raggiungendo, creando le condizioni perché si parli e si individuino le condizioni a livello europeo. Cosa che non si è mai precedentemente fatto».
«Complessivamente, esiste una strategia che stiamo mettendo in campo su diversi ambiti per i quali è evidente che il Governo non può essere giudicato in pochi mesi, ma è inevitabile che ci sia bisogno di una proiezione di legislatura. E questo è un governo di legislatura».
«Penso che non ci siano questioni da fare dal punto di vista polemico, ma ci sia la necessità di trovare le soluzioni. Quindi, il lavoro che noi stiamo facendo è un lavoro utile e positivo per i Comuni e non da mettere in campo sulla polemica. Lo ripeto ancora una volta: i Comuni devono ringraziare il Governo per il lavoro che sta facendo». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ad Andria replicando alle dichiarazioni del sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, secondo cui 13 miliardi dei 40 destinati ai Comuni, sono stati sposati su altre misure.
«Decaro sa bene, ne abbiamo parlato più volte, che il Governo ha proposto alla Commissione europea di spostare dal Pnrr ad altre misure, altri programmi, una serie di interventi che hanno delle caratteristiche: la prima caratteristica è che sono stati inseriti nel Pnrr, pur essendo progetti vecchi, che esistevano da qualche parte prima della nascita del Pnrr - ha spiegato Fitto -. Sono progetti che, nella stragrande maggioranza dei casi, non hanno i criteri di ammissibilità previsti dal Pnrr e sono progetti che bisogna tenere conto che entro giugno 2026 devono essere completati pena la revoca». «Sono tutti aspetti che spesso, quando si apre questo dibattito, non vengono ricordati che a me invece piace ricordare - ha aggiunto - e ci tengo a sottolinearlo, perché sono questioni vere, sulle quali stiamo lavorando per risolvere i problemi».
Al Consiglio europeo straordinario di Granada «non si parlava di immigrazione, uso le parole del primo ministro spagnolo Sanchez, ma se ne è parlato su richiesta precisa del Presidente del consiglio italiano. E se n'è parlato in diverse occasioni, anche in un incontro molto importante con il primo ministro inglese Sunak, con il presidente Macron, con la presidente della commissione europea. E se n'è parlato anche rispetto ad una strategia complessiva che ha visto una condivisione di un accordo sul regolamento delle crisi che ha visto un risultato importante raggiunto dal nostro Governo». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, a margine della convention intitolata «L'Italia vincente» in corso ad Andria.
«Ora si tratta di completare questa fase, però mi sembra che sia anche in questo caso importante ricordare come fino a qualche mese fa, non si parlava di immigrazione, non si poteva parlare di dimensione esterna, non si poteva parlare di Africa, non si poteva parlare degli interventi da mettere in campo - ha aggiunto -. Mi sembra che pochi in mesi lo scenario, grazie all’azione del governo Meloni, della Presidente del Consiglio in modo particolare, sia profondamente mutato».
«Io mi limito a parlare delle questioni che competono il mio dicastero, per quanto riguarda questo aspetto mi sembra che discutere sulle ragioni del video, sulle modalità del video e non del fatto in sé, sia un errore di fondo perché, obiettivamente, c'è un fatto gigantesco». Lo ha detto il ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, ad Andria rispondendo alla domanda di un cronista sulla giudice Apostolico.