lavori pubblici
Trani, Villa Telesio si rifà il look, è tutto pronto per la gara
Nel 2018 è stato concesso un finanziamento di 236mila euro: prevista la valorizzazione del giardino, messa in sicurezza dell’area verde e del muro di recinzione
TRANI - Per Villa Telesio forse è davvero la volta buona. Prima la giunta comunale, con il suo atto di indirizzo, e poi il dirigente dell’Area lavori pubblici, Luigi Puzziferri, con il suo provvedimento esecutivo, hanno definito i termini del «restauro, risanamento conservativo, valorizzazione del giardino, messa in sicurezza dell’area verde e del muro di recinzione» dello spazio pubblico ubicato fra le vie Tolomeo, Pozzo piano e corso don Luigi Sturzo.
Grazie ad un finanziamento da tempo ottenuto di 236.000 euro, adesso si potranno mettere a gara lavori per 170.000, sulla base del progetto definitivo esecutivo redatto dal raggruppamento temporaneo di professionisti formato dagli architetti Elio Conte (capogruppo) e Martina Autiero (mandante).
Il finanziamento, frutto dell’accorpamento di due diverse somme in una sola, era stato concesso nel 2018, quindi ben cinque anni fa, per il recupero e valorizzazione dell’area verde e messa in sicurezza delle strutture in essa contenute, con particolare riguardo al pregevole muro di cinta che cinge l’area, oggi ancora più in dissesto a causa dei pesanti arbusti rampicanti che hanno distaccato diversi conci dal portale d’ingresso sul lato nord.
Il giardino Telesio, risalente ad un periodo compreso fra diciottesimo e diciannovesimo secolo, è un bene vincolato come architettonico e giardino dal 1982. È considerato un bene culturale in quanto unico esempio di giardino storico privato, sopravvissuto intatto con l’impianto originario nel territorio tranese.
La famiglia Antonacci, committente del giardino, lo fece costruire all’interno dei suoi latifondi. Quindi, contrariamente a quanto avveniva di solito, lontano dalla villa patronale ed in piena campagna. L’impianto arboreo ha una superficie di circa 6.600 metri quadrati e conserva specie di notevole importanza e valore. Nella stessa area verde vi è un casino del tè oggi in stato di avanzato degrado ma pur sempre di stile eclettico, unico esempio di architettura di questo tipo nella città di Trani.
«Benché oggi la lettura delle caratteristiche architettoniche morfologiche appaia particolarmente ostica - sottolineano i progettisti -, a causa dello stato di incuria di strutture e vegetazione che ha portato ad una totale invasione di quest’ultima di tutta l’area, nascondendo percorsi originali e pregiudicando la conservazione dei manufatti murari, ancora si distinguono tre macro aree in cui può essere suddiviso il giardino: il frutteto e l’agrumeto, nella zona prospiciente il muro di cinta del lato di via Pozzo piano; l’ingresso su corso don Luigi Sturzo, con alberi secolari; il giardino vero e proprio, con alberi e arbusti molti dei quali particolarmente antichi e pregiati».
L’area verde è strutturata secondo lo stile misto, tipico dell’Ottocento, in cui i viali serpeggianti e irregolari danno l’idea di un’area incolta tipica degli stilemi del giardino all’inglese. Oltre a già citato casino del tè, con annesso colonnato, il giardino ospita anche un secondo fabbricato, probabilmente adibito a stalle, oggi diruto.
Il giardino è delimitato dal muro di cinta, che riporta tracce di aperture precedenti sul prospetto dal lato di via Pozzo Piano, sia in corrispondenza delle strutture interne, sia in posizione decentrata. Il primo portale, coperto oggi da ponteggi, presenta lo stemma della famiglia Antonacci unito a quello della famiglia della Valle. Quello più a destra le iniziali G.A.Su corso don Luigi Sturzo, nato nord, è presente il portale principale di accesso al giardino, coronato da un fregio con motivi floreali e turriti. L’altro accesso al giardino dal lato sud, su via Tolomeo, è più semplice e presenta un arco incorniciato da due pilastri sormontati da cuspidi. Il progetto prevede la realizzazione di interventi di restauro e messa in sicurezza delle strutture esistenti, nonché di manutenzione straordinaria per la valorizzazione delle aree pregiate verdi.