Nella Bat

Barletta, minorenne molestata per 4 anni dal compagno della madre

Linda Cappello

Il patrigno, 61 anni, finisce sotto inchiesta, venerdì l’incidente probatorio innanzi al gip Chiddo

BARLETTA - Avrebbe confermato gli abusi la ragazzina di 15 anni che aveva accusato il convivente della madre di averla molestata sessualmente.

È quanto trapela dalle indiscrezioni sull’ascolto protetto che si è svolto venerdì scorso innanzi al gip Marina Chiddo, nelle forme dell’incidente probatorio.

La minorenne è stata sentita alla presenza della psicologa Neomi Pezzoni.

L’udienza è stata poi aggiornata al prossimo 27 ottobre, data in cui dovrà essere sentita la consulente del gip che dovrà riferire in merito all’attendibilità della minorenne e della sua capacità a testimoniare.

La vicenda è estremamente delicata, ed i contorni ancora tutti da chiarire.

Tutto nasce dalle confidenze che la presunta vittima aveva fatto al padre, ormai separato dalla madre.

La giovane - che ora si trova in una struttura protetta - viveva con la madre della casa del nuovo compagno di quest’ultima, un 61enne che avrebbe persino acquistato a sue spese una cameretta per la bambina.

Stando a quanto riferito, l’uomo avrebbe approfittato quando era solo con la piccola per molestarla, spogliarsi davanti a lei e palpeggiarla. Comportamenti che il 61enne avrebbe assunto - stando a quanto riportato nel capo di imputazione - più volte a settimana. In cambio, l’indagato avrebbe dato alla giovane piccole somme di denaro, ad esempio per andare al cinema, o in pizzeria, o ancora per comprare sushi. Si parla anche un paio di cuffie date in regalo. Circostanze, però, che sono ancora tutte da chiarire.

La ragazza - già affetta da una sindrome ansioso - depressiva - era stata già sentita in un’occasione con l’incidente probatorio, nel corso del quale però aveva dichiarato di essersi inventata tutto, salvo poi ritrattare innanzi alle consulenti del pubblico ministero, spiegando loro il motivo di quelle dichiarazioni.

L’indagato è difeso dagli avvocati Letizia Rana e Donatella Paolillo; il padre della presunta vittima è rappresentato dall’avvocato Raffaeele Dibello.

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