IL PROCESSO
Barista ucciso a Barletta per un drink negato, in aula il video-choc dell'omicidio
Madre e moglie della vittima, il 43enneGiuseppe Tupputi, non hanno voluto vedere le immagini
BARLETTA - Non ce l'hanno fatta. Quando in aula, durante il processo, è stato trasmesso il video delle telecamere di sorveglianza del bar «Morrison's revolution», in cui si vede il titolare Giuseppe Tupputi soccombere sotto i colpi di pistola del suo assassino, moglie e madre della vittima sono uscite dall'aula.
Tutto accadeva l'11 aprile dello scorso anno. Quel giorno moriva il barista 43enne ucciso solo per aver negato un drink al suo assassino. Otto minuti in cui vengono ricostruiti gli ultimi istanti di vita dell'uomo, e rivissuti nel corso della seconda udienza del processo in corso dinanzi alla Corte di assise di Trani.
Quel filmato l'ha visto anche l’imputato Pasquale Rutigliano, 33 anni, accusato di omicidio volontario, porto abusivo di arma da fuoco e violazione della sorveglianza speciale.
Nel corso del dibattimento sono stati acquisiti atti di indagine - tra cui il video - e sono stati ascoltati otto testimoni dell’accusa rappresentata dal pubblico ministero Marcello Catalano. Tra loro, non solo il suocero di Tupputi, Pietro Musti, che ha visto con i suoi occhi quanto accaduto perché si trovava davanti al bar e che per primo ha soccorso il barista, ma anche gli agenti della polizia scientifica che hanno eseguito i rilievi nel locale e che hanno lavorato alla ricostruzione della dinamica dell’omicidio e sulla traiettoria dei proiettili della pistola calibro nove usata dal presunto killer.
I colpi hanno centrato la vittima alla testa e al torace dopo una breve discussione per futili motivi. Nei filmati - compresi quelli registrati dai sistemi di sicurezza esterna al bar - si vede il 43enne e il suo presunto assassino discutere vicino al bancone. Poi l’omicidio e Rutigliano che fugge. Sarà fermato a Trani dalla Polizia il giorno dopo l’omicidio.
La prossima udienza è stata fissata per il 14 luglio, quando ci sarà l’esame di altri quattro testimoni d’accusa e dell’imputato.