Sanità
Andria, il rebus del nuovo ospedale: ipotesi ridimensionamento
Il progetto e le sue ombre. L’onorevole Matera: «Basta incertezze»; la sindaca Bruno: «L’iter va accelerato»
ANDRIA - «Non capisco che senso abbia ribadire ad ogni incontro in Regione che il nuovo Ospedale di Andria si farà se poi si fa un passo in avanti e due indietro». Lo sottolinea l’onorevole Mariangela Matera, deputata andriese di Fratelli d’Italia, tornando sul tema spinoso del nuovo nosocomio federiciano alla luce dell’ultimo incontro in Commissione Sanità della Regione Puglia che non ha dato segnali incoraggianti sull’iter.
Anzi, secondo quanto emerso dalla riunione alla presenza, fra gli altri, del direttore generale dell’Agenzia strategica per lo sviluppo ecosostenibile, sarebbe addirittura necessario un ridimensionamento del progetto per contenerne i costi. Ridimensionamenti che potrebbero riguardare soprattutto la parte didattica e una parte della struttura architettonica.
L’onorevole non usa mezzi termini per commentare l’incontro tenuto a Bari: «Mi sembra che la volontà politica regionale non sia certo quella di agevolare rapidamente l’approdo ad una decisione definitiva - aggiunge la deputata -. Basta parlare un politichese che ormai davvero non ha senso. Se il nuovo ospedale di Andria deve sorgere bisogna produrre atti e non continue vacue rassicurazioni. Atti che al momento continuano ad essere posticipati o comunque portati più in là nel tempo».
Secondo l’on. Matera, alla luce degli ultimi sviluppi, la sesta provincia pugliese rischia di restare fanalino di coda in termini di sanità: «Nel frattempo la provincia di Barletta, Andria, Trani resta fanalino di coda per diritto alla salute e posti letto - afferma -. La struttura andriese, come quella che dovrebbe sorgere tra Bisceglie e Molfetta, sono fondamentali per il territorio e non si potrà certo lesinare sulle progettazioni e sui finanziamenti anche perché al momento non si è ancora compreso quale strada la stessa Regione voglia prendere da questo punto di vista. Tra le altre cose dopo tutti i proclami da campagna elettorale, le presentazioni in pompa magna a Castel del Monte e così via, non si può certo rimandare la palla al governo».
Sul nuovo ospedale di Andria interviene in modo critico anche la sindaca Giovanna Bruno: «Abbiamo premura come comunità a monitorare tutta la procedura, incalzando i vari soggetti coinvolti per quanto di loro competenza - sottolinea -. Le condizioni precarie dell’attuale nosocomio, che serve una vasta utenza, rendono ancora più urgente accelerare al massimo le fasi per la realizzazione del nuovo Polo».
La sindaca andriese ha fissato anche dei “paletti” sulla questione ridimensionamento: «Va salvaguardata assolutamente la dotazione di 400 posti letto, il polo universitario, il completamento progettuale riguardante la viabilità e l’accessibilità al presidio ospedaliero, puntando sull’ampliamento e adeguamento dell’attuale strada tangenziale». E poi ancora, se da un lato Giovanna Bruno si dice rassicurata dall’assessore alla Sanità Rocco Palese sulla copertura economica del nuovo ospedale di Andria (totale spesa: 140 milioni di euro iniziali a cui devono aggiungersi altri 150) dall’altro lato la sindaca è preoccupata dalla «burocrazia farraginosa e dai tempi molto lunghise si considera che atti formali concreti al momento non ce ne sono», ha concluso Bruno.