turismo

Trani, b&b e ristorazione: boom di nuove attività

Nico Aurora

Hanno quasi raggiunto il numero di quelle agricole e manifatturiere

TRANI - A Trani le sole attività della ristorazione e i bed and breakfast hanno raggiunto lo stesso numero delle attività agricole e poco ci manca che diventino tante quante quelle manifatturiere. L’economia della città è completamente cambiata negli ultimi anni per effetto del rapido affermarsi della movida, da una parte, e di un turismo prevalentemente mordi e fuggi dall’altra, le cui strutture, sommate, stanno soppiantando le radici storiche dell’economia della città.

Nel dettaglio, alla fine del 2021 le attività dei servizi di alloggio e ristorazione risultano essere 435, appena tre in meno delle attività agricole, mentre quelle manufatturiere sono 485. Ristoranti e b&b sono ormai un terzo del commercio all’ingrosso e dettaglio, di cui si registrano 1335 attività. L’altra voce di particolare rilievo è quella delle costruzioni con 380 operatori censiti, in cui rientrano le aziende del settore lapideo e quelle dell’edilizia.

Questi dati, insieme con molti altri, compaiono in un provvedimento che non ha precedenti nella storia della città, poiché sempre per la prima volta la giunta comunale lo ha approvato sulla base di una precisa indicazione di legge emanata il 6 agosto 2021: si chiama Piano integrato di attività e organizzazione, che nel settore della pubblica amministrazione è più notoriamente conosciuto come Piao, che ne è l’acronimo.

Il Piao non è una mera enunciazione di cifre e principi, ma la sua portata innovativa è nella misura in cui racchiude al suo interno ben sei piani diversi, che precedentemente venivano tutti approvati con provvedimenti e tempi diversi. Tali piani sono i seguenti: fabbisogno del personale; azioni concrete; performance; prevenzione della corruzione e trasparenza; organizzazione del lavoro; azioni positive.

Nella parte introduttiva del Piao 2023-2025 che fa riferimento ai dati consolidati di fine 2021, ritroviamo alcune informazioni già contenute nel Documento unico di programmazione, approvato dal Consiglio comunale lo scorso marzo, relative alla popolazione: ebbene proprio gli abitanti di Trani, come da noi già riferito, per la prima volta sono scesi al di sotto dei 55.000, chiudendo al 31 dicembre 2021 a quota 54.838.

Intrecciati con la denatalità, che già rappresenta un chiaro segnale di un inversione di tendenza della città, ecco allora i nuovi scenari economici, i cui dati statistici ci dicono quanto oggi la città abbia ben altre vocazioni rispetto a quelle di solo qualche decennio fa. Lo si evince anche dai servizi, in cui primeggia la voce «noleggi, agenzie di viaggio e supporti alle imprese», con 150 operatori, davanti ad «attività professionali, scientifiche e tecniche», con 127. Tale numero è lo stesso delle «attività professionali» generiche. Inoltre, sotto un’altrettanto generica voce «altre attività di servizi», figurano 239 realtà.

Tutte le altre cifre sono doppie e non più triple e, nel complesso, tale scenario denota alcuni punti di debolezza oggettivi: «Imprese di piccole dimensioni e non strutturate; sviluppo turistico concentrato in pochi mesi estivi; produzioni incapaci di proporsi ai mercati globalizzati».

Da tali criticità nascono anche le minacce: «Calo demografico e invecchiamento della popolazione; sviluppo di aree industriali e commerciali in paesi limitrofi; vincoli finanziari e limitazione agli investimenti; crisi economica e occupazionale; esclusione da percorsi turistici sovracomunali».

Tale ultima minaccia ci riporta proprio ai dati statistici dell’economia e ci fa notare - come detto - quanto Trani sia piena di b&b ma poi, se si va a guardare le cifre di Puglia promozione, se ne evince che tutta la Bat non vada oltre il 4% degli arrivi e il 2% delle presenze. Allora va da sé che la voce delle «esclusioni da percorsi turistici sovracomunali assuma un particolare rilievo.

Ciononostante il sindaco, Amedeo Bottaro, fa sapere che «nel primo trimestre del 2023, secondo dati a momento ufficiosi ma prossimi ad essere ufficiali, Trani è cresciuta del 20% sugli arrivi rispetto al primo trimestre del 2022. Tale incremento è notevole anche rispetto al pre-covid, ma lo è ancora di più partendo dal 2015, primo anno della mia amministrazione».

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