Il caso

Strage treni Andria, «Ferrotramviaria non ha colpe ha rispettato sempre le regole»

Isabella Maselli

Parla il difensore dell’azienda: linea obsoleta? L’onere è della Regione. I 20 «pericolati»? Inconvenienti di esercizio

BARI - Il processo sulla strage ferroviaria che il 12 luglio 2016 causò la morte di 23 persone e il ferimento di 51 passeggeri per lo scontro tra due treni sulla tratta tra Andria e Corato è ormai alle battute finali. A oltre 6 anni dal disastro e a 4 dall’inizio del dibattimento che vede alla sbarra 18 imputati (17 persone fisiche e la società Ferrotramviaria), siamo alle arringhe. Da un lato c’è l’accusa, con il pm Marcello Catalano che ha chiesto condanne fino a 12 anni di reclusione. Dall’altro le difese degli imputati, che respingono al mittente le numerose omissioni contestate. Nelle ultime due udienze della scorsa settimana ha discusso l’avvocato Andrea Di Comite, difensore del direttore generale della società, Massimo Nitti, tra gli imputati per i quali la Procura di Trani ha chiesto la condanna più alta. Le arringhe si concluderanno il prossimo 3 maggio, quando per Ferrotramviaria parleranno gli avvocati Michele Laforgia e Tullio Bertolino.

Avvocato Di Comite, cosa, secondo la difesa, non si può addebitare alla società e ai suoi dirigenti?

«Non può addebitarsi alcuna responsabilità, né quanto al rispetto delle normative in vigore, né in merito alla formazione ed alla vigilanza sul proprio personale: Ferrotramviaria ha sempre operato all’interno delle regole e mettendo la sicurezza del servizio al centro delle proprie scelte»...

LEGGI IL RESTO DELL'INTERVISTA SULLA NOSTRA DIGITAL EDITION E SUL CARTACEO

Privacy Policy Cookie Policy